CEGLIE MESSAPICA – Probabilmente era vero a metà che Martino Bruno, 30 anni, di Ceglie Messapica, aveva lavorato per conto di Cosimo Santoro, cegliese pure lui, e non era stato pagato. Probabilmente doveva avere dei soldi ma non i 3.500 euro che pretendeva. Altrimenti non si spiega perché avrebbe chiesto di patteggiare pur di lasciare gli arresti. Il giudice ha accolto la richiesta, avanzata dal difensore, avvocato Cosimo Deleonardis, ed ha accolto la proposta di un anno e undici mesi, con immediata scarcerazione.
CEGLIE MESSAPICA – “Avevo lavorato a giornate per conto di Cosimo Santoro e qualche settimana fa sono andato a chiedere che saldasse le mie spettanze. Mi ha detto che non aveva soldi e me ne sono andato. Altro che estorsione, avanzo soldi da lui”. Martino Bruno, 30 anni, di Ceglie Messapica, operaio edile, è stato sentito questa mattina dal giudice per le indagini preliminari Simona Panzera, nel carcere di Brindisi dov’è rinchiuso da alcuni giorni perché accusato di avere tentato di estorcere 3500 euro a Cosimo Santoro, imprenditore edile di Ceglie Messapica.
CEGLIE MESSAPICA – Sarà interrogato domani mattina, alle 10,30, nel carcere di Brindisi, dove si trova rinchiuso da sabato scorso, Bruno Martino, 30 anni, di Ceglie Messapica, arrestato dai carabinieri per avere cercato di estorcere 3.500 euro ad un imprenditore edile suo conterraneo. Il giovane, difeso dall’avvocato Cosimo Deleonardis, comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari Simona Panzera.
CEGLIE MESSAPICA – Non solo non ha pagato il pizzo, ma ha denunciato la propria situazione ai carabinieri consentendo l’avvio delle indagini chiuse con l’arresto dell’autore del tentativo di estorsione. L’autore della denuncia è un imprenditore edile di Ceglie Messapica, l’arresto si chiama Martino Bruno, ha 30 anni, ed è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Brindisi.