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Lampioni da anni fuori uso: buio spettrale nella Cittadella

Lavoratori costretti a farsi luce con il telefonino per raggiungere l'auto o la fermata del pullman

Se non fosse per le luci fioche che in lontananza arrivano da qualche ufficio, non si vedrebbe nulla, nel senso letterale del termine. Dopo il tramonto, la Cittadella della ricerca di Brindisi sprofonda in un’atmosfera spettrale. L’impianto di illuminazione è completamente fuori uso. I dipendenti di aziende e centri di ricerca devono tenere accesi i display dei telefonini mentre si dirigono verso le auto o la fermata dell’autobus, facendo bene attenzione a dove mettono i piedi. Chi resta da solo fino a tarda sera teme per la propria sicurezza. Anche dei malintenzionati, approfittando delle tenebre, potrebbero accedere alla struttura senza alcun controllo, visto che dal 2017 il gabbiotto della guardiania è mestamente vuoto.

Imprese che sviluppano tecnologie all’avanguardia versano canoni cospicui alla Provincia di Brindisi, proprietaria dell’immobile, ricevendo in cambio servizi inadeguati. In questo quadro di desolazione che avvolge una delle risorse più preziose del territorio, qual è il ruolo della Regione? Nel giugno 2019 venne annuciata alla stampa una convenzione in virtù della quale l’ente avrebbe rilevato la cittadella in comodato d’uso gratuito dalla Provincia, per avviare una “significativa attività di ristrutturazione”. Da allora sono passati quasi due anni, ma nulla è cambiato. Il piano di rilancio resta una chimera. Da anni non si riesce ad accendere neanche un lampione. 

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