Vertenza Basell: anche i segretari nazionali dei sindacati pressano il governo
I massimi rappresentanti di Filctem - Cgil, Femca - Cisl e Uiltec - Uil hanno partecipato a un'assemblea dei lavoratori del petrolchimico
E’ dal governo centrale che deve passare la soluzione per le problematiche industriali che affliggono il territorio, a partire dalla chiusura dell’impianto P9t dello stabilimento Lyoondell Basell di Brindisi, con rischio di licenziamento per i 47 lavoratori che vi prestavano servizio. Il concetto è stato ribadito stamattina (lunedì 16 ottobre) dai segretari nazionali dei sindacati Filctem – Cgil (Marco Falcinelli), Femca-Cisl (Nora Garofalo) e Uiltec – Uil (Daniela Piras) davanti ai cancelli della Basell di Brindisi, dove hanno partecipato all'assemblea generale dei lavoratori del petrolchimico.
La vertenza Basell è uno dei tasselli di un domino che a livello locale interessa anche il petrolchimico e la centrale Enel Federico II di Cerano, avviata verso la dismissione. Ma il timore è che la vicenda brindisina possa innescare una crisi nazionale del settore della chimica di base.
I sindacalisti attribuiscono delle responsabilità sia all’attuale governo che a quelli che lo hanno preceduto. Dopo gli incontri con le istituzioni locali, i sindacati sono ancora in attesa di un tavolo a livello ministeriale.
Nel videoservizio, le dichiarazioni di Daniela Piras, Nora Garofalo e Marco Falcinelli.