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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Monitoraggio Arpa: torna l'alga tossica sul litorale brindisino

Concentrazioni molto abbondanti di Ostreopsis ovata riscontrate nei siti di La Forcatella, Torre Canne ed Apani (lido San Vincenzo)

BRINDISI – Torna l’Ostreopsis ovata sul litorale brindisino. Concentrazioni molto abbondanti di quella che è comunemente nota come alga tossica sono state riscontrate nella acque dei siti marino costieri di La Forcatella (prima casa Bianca), Torre Canne (di fronte al Faro) e Apani (lido San Vincenzo), nell’ambito dei monitoraggi effettuati dall’Arpa Puglia lo scorso luglio. 

Nelle prime due settimane del mese, l’Arpa aveva già rilevato concentrazioni discrete in località La Forcatella (9.334 cellule/litro), molto abbondanti a Torre Canne (28.640 cellule/litro) e scarse ad Apani (160 cellule/litro). Nella seconda metà di luglio, le concentrazioni sono aumentate drasticamente: 76.804 cellule/litro in località La Forcatella; 630.743 cellule/litro a Torre Canne; 73.253 cellule/litro ad Apani. Presenza massiccia di Ostreopsis è stata rilevata anche in altri sei siti pugliesi: 500 metri a sud della fogna cittadina di Bisceglie (Bat); Molfetta, prima cala (Bari); Hotel Riva del Sole (Bari); Lucciola (Bari); Lido Trullo (Bari); ditta Iom-ex Sansolive (Bari). 

Le caratteristiche dell'alga e i consigli dell'Arpa

L’Ostreopsis ovata, un’alga unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate, è di dimensioni comprese tra 30 e 60 micron (1 micron = millesimo di millimetro). Vive solitamente su alghe pluricellulari (macroalghe) e su fondali rocciosi e predilige acque calme, calde e bene illuminate Produce tossine. Le prime segnalazioni lungo le coste pugliesi risalgono a all’anno 2000/200. “La popolazione si legge sul sito dell’Arpa Puglia - si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi”, grazie a una serie di fattori ambientali che facilitano la proliferazione: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.

Arpa chiarisce ancora che “nella specie è stata individuata una tossina (Palitossina simile)”, che ha causato “casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria)”. 

Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, l’Arpa consiglia di “evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate” e di “limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare”. “Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina”.

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