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Cura e gestione dei parchi, il Comune chiede aiuto ai cittadini

Si parte con quelli nei rioni Casale e Sant’Elia attraverso patti di collaborazione per la cura e la rigenerazione

BRINDISI – Da Palazzo di città parte l’appello rivolto ai cittadini per la cura e la rigenerazione dei parchi che si trovano nei quartieri Sant’Elia e Casale, bersaglio di vandali nei mesi scorsi. La Giunta, con in testa il sindaco, ha scelto la strada sperimentale dei “patti di collaborazione”, nella speranza che dall’unione tra la parte pubblica e quella privata, si arrivi alla consegna alla città di aree verdi indenni da situazioni di degrado. A costo zero per l’Ente.

Lo scivolo del parco Buscicchio 2-2

L’appello

L’invito alla collaborazione è rivolto a “cittadini attivi, volontari, gruppi di persone, comitati, associazioni legalmente riconosciute” ed è esteso anche a “istituzioni scolastiche, comitati di genitori, fondazioni e imprese”. Arriva dall’esecutivo, su proposta del primo cittadino Riccardo Rossi. La delibera è stata approvata nella giornata di ieri.

La scelta del coinvolgimento dei cittadini è stata imbastita partendo innanzitutto da quanto previsto dalla Costituzione poiché “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.

E’ il principio sancito nell’articolo 118 della carta costituzionale, riportato per intero nella relazione che di accompagnamento alla delibera di Giunta. “La partecipazione dei cittadini alla vita collettiva può concorrere a migliorare la capacità delle istituzioni a dare risposte efficaci ai bisogni delle persone e alla soddisfazione dei diritti riconosciuti anche a livello istituzionale”.

Il regolamento

C’è anche il Testo unico sugli Enti locali. In questo caso, si stabilisce che “i Comuni, anche su base di quartiere o di frazione, valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare all’Amministrazione locale.

Il Comune di Brindisi può contare sullo Statuto perché è espressamente previsto che “tutti i cittadini, le organizzazioni sindacali e le altre formazioni sociali possono presentare, nel campo dei servizi sociali, dello sviluppo economico e dell’assetto del territorio, proposte di interventi di interesse generale”. E che lo stesso Comune “agevola le procedure e fornisce gli strumenti necessari per l’esercizio del diritto di iniziativa, assicurando anche l’assistenza dei competenti uffici”.

Non solo. Perché l’Amministrazione ha rispolverato un regolamento risale a cinque anni fa: venne approvato dal Consiglio comunale il 19 dicembre 2014 per disciplinare la “collaborazione tra cittadini e Comune per la cura e la rigenerazione dei comuni urbani”.

I parchi

Non si tratterebbe, quindi, di una strada inedita. Vero è che da allora ad oggi per la gestione dei parchi non è mai stata seguita. Il primo esperimento, stando alla delibera dell’esecutivo, sarà fatto per il parco Buscicchio che si trova nel rione Sant’Elia e per il parco del quartiere Casale.

“I cittadini attivi, singoli, associati o comunque riuniti in formazioni sociali, anche di natura imprenditoriale o a vocazione sociale, che si attivano per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, possono svolgere interventi di cura e rigenerazione disciplinati da patti di collaborazione”.

Il parco giochi  del parco Buscicchio-2

Il patto di collaborazione

L’accordo altro non è, se non lo strumento con il quale Comune e cittadini definiscono tutto quel che è necessario ai fini della realizzazione degli interventi: dalla cura che dovrà essere “costante e continuativa”, alla “gestione condivisa e alla rigenerazione”. In ogni caso, le attività dovranno essere “finalizzate a integrare o migliorare gli standard manutentivi garantiti dal Comune o migliorare la vivibilità e la qualità degli spazi, per assicurarne la fruibilità collettiva”.

In tal modo, l’Amministrazione intende superare le situazioni di “degrado, abbandono e deprezzamento” che possono determinare “danni per l’ambiente, pericoli per la pubblica e la privata incolumità e occasioni per attività e comportamenti devianti e illeciti”.

“La gestione condivisa dei beni comuni può rappresentare un’occasione per riqualificare fisicamente e socialmente spazi urbani degradati, restituendo decorso e identità, sia per creare opportunità di impresa sociale e occupazione, ma anche di rivitalizzazione sociale, culturale, sportiva, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di cittadini come singoli o organizzati”.

Manifestazione di interesse

Il Comune intende sperimentare questa nuova forma di gestione, condivisa, appunto, partendo da due parchi. Nei prossimi giorni saranno pubblicate le manifestazioni di interesse finalizzate alla raccolta di progetti. L’Amministrazione valuterà quella o quelle che meglio rispondono allo spirito dell’iniziativa. In ogni caso la “procedura non comporterà alcun onere finanziario a carico del Comune”. Già costretto a fare i conti con una situazione di squilibrio.

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