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Domenica, 28 Aprile 2024
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Centrale Enel, nessun accordo in Prefettura: lavoratori verso lo sciopero

Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil, nei termini previsti dalla legge valuteranno le date possibili per lo sciopero delle attività straordinarie, e del pacchetto di 8 ore di sciopero generale per tutti i lavoratori del sito

BRINDISI - Le organizzazioni sindacali di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl Uiltec Uil, convocate presso la Prefettura di Brindisi per espletare il tentativo di raffreddamento e conciliazione previsto dalle norme per la regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici essenziali, hanno chiuso l’incontro con un mancato accordo, la procedura si è conclusa con esito negativo. Una situazione "inaccettabile" quella vissuta dai lavoratori, per questo Filctem Flaei Uiltec nei termini previsti dalla legge sul diritto allo sciopero per i servizi pubblici essenziali, valuteranno le date possibili per lo sciopero delle attività straordinarie, e del pacchetto di 8 ore di sciopero generale per tutti i lavoratori del sito, che i lavoratori hanno deliberato in assemblea. 

In una nota inviata agli organi di informazione si legge che i sindacati del comparto elettrico dopo l’assemblea dei lavoratori del 30 ottobre avevano valutato la necessità di intraprendere azioni di mobilitazione e di lotta per contrastare la complessa fase di incertezza sul futuro industriale del settore elettrico in terra di Brindisi, condizione rafforzata dopo l’incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy dello scorso 9 novembre, del Comitato di coordinamento finalizzato a individuare soluzioni per il rilancio delle attività imprenditoriali, per la salvaguardia dei livelli occupazionali e per il sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale delle aree industriali di Brindisi previsto dall’art 24 bis del decreto-legge 50/22, in quella sede Enel non ha confermato gli impegni a partire dal nuovo impianto a Ciclo combinato a gas, dichiarando che Terna impedirebbe l’investimento non ritenendolo essenziale per la rete elettrica italiana, il Governo non ha espresso alcun orientamento sulle politiche industriali del settore, rilanciando il confronto tra le parti a livello territoriale.     

Ancora, in occasione dell’incontro con il dott. Onofrio Vito Padovano Vice Prefetto, Enel ha confermato la decisione che non ci sarà a Brindisi l’annunciata Giga Factoring di energia rinnovabile, che avrebbe portato buona e stabile occupazione, duplicando l’esperienza dell’impianto realizzato a Catania, dove il sito prevede 1000 occupati. Grossa incertezza su tutti gli altri investimenti annunciati per Brindisi, impianti di energia rinnovabile e di accumulo con elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde, co-finanziato con Fondi del Pnrr, lo stesso impianto che Enel decide di non realizzare e rinunciare ai Fondi assegnati nel sito a carbone dismesso a La Spezia, per la dismessa Centrale di Rossano Calabro Enel decide di non presentare il progetto.  

Nessuna certezza, inoltre, dicono i sindacati, sul progetto di Enel Logistic, 19 ettari del sito industriale, liberato da impianti dismessi a ridosso del porto che rientrano nel perimetro della Zes, si chiedono Fondi del Pnrr ma poi si dichiara la logistica non è nel core-business di Enel si mettono a disposizione i luoghi senza nessun impegno diretto.  

Una grande fase di inaccettabile incertezza in attesa dell’annunciato Piano industriale che verrà illustrato agli azionisti il prossimo 22 novembre e il giorno successivo al sindacato, in quel piano industriale è necessario rivendicare chiari ed esigibili impegni di spesa del Gruppo Enel a Brindisi, ricercando l’utilizzo dei previsti Fondi del Pnrr per la transizione ecologica, che bisogna che sia equa e socialmente sostenibile per il  mondo del lavoro  senza creare disastri a livello occupazionale tra gli attuali occupati diretti e per l’indotto. Intanto i lavoratori si avviano allo sciopero. 

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