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Altri 23 casi in provincia di Brindisi: il bilancio sale a quota 148

Sui ritardi nell'accertamento delle positività torna all'attacco il deputato Mauro D'Attis

Ondata di test positivi in provincia di Brindisi, nel bollettino Covid-19 della Regione Puglia di oggi sabato 28 marzo, probabilmente a causa dei ritardi di giorni nella esecuzione dei test sui tamponi inviati al laboratorio di Foggia. Sono 23 su 124 casi registrati in tutte le sei province, e rispetto a 1.267 campioni analizzati.

Gli altri casi sono così suddivisi: 25 nella provincia di Bari; 4 nella Bat; 30 nella provincia di Foggia; 24 nella provincia di Lecce; 15 nella provincia di Taranto; 0 casi fuori regione; 3 non attribuiti. Nel computo delle vittime non sono comprese quelle registrate oggi in provincia di Brindisi: la Regione comunica solo due decessi, uno in provincia di Lecce di una persona di 98 anni, e uno in provincia di Foggia di una persona di 74 anni.

Riepilogando la statistica del Covid-19 in Puglia, dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 11.500 test e 25 sono i pazienti che risultano guariti. Il totale dei casi positivi sale a 1.458, così divisi: 469 Bari; 96 Bat; 148 Brindisi; 355 Foggia; 239 Lecce; 93 Taranto; 17 attribuiti a residenti fuori regione; 41 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

“La situazione relativa alla provincia di Brindisi è evidentemente critica. Ci sono sospetti positivi al contagio che attendono l’esito del tampone ormai da quasi due settimane e c’è chi è morto senza sapere se aveva contratto o meno il virus, visto che il risultato non è mai arrivato”, commenta il deputato brindisino di Forza Italia, Mauro D’Attis.

“Tutto questo, come è noto, è determinato dall’invio degli stessi tamponi in altre città della Puglia per essere esaminati, mentre il laboratorio allestito nel Di Summa è in funzione soltanto da ieri e per giunta privo di un estrattore che, a quanto ci risulta, è stato dirottato in altri territori pugliesi. Il che limita le capacità operative ed allunga i tempi”, prosegue D’Attis.

“Ovviamente mi aspetto che l’Asl di Brindisi e l’Assessorato regionale alla Sanità smentiscano questa circostanza e soprattutto chiariscano quali iniziative hanno assunto per risolvere questa situazione. Chiariscano, inoltre, come intendono coinvolgere la rete dei laboratori operativi in provincia di Brindisi (pubblici e privati), anche sulla base – dice il deputato - delle loro capacità e sui tempi necessari per esaminare i tamponi”.

L’impressione del parlamentare di Brindisi è “che la catena di comando per gestire questa emergenza non sia stata ben definita e che in questa Regione si continui ad annaspare. Non può essere che non ci siano mai responsabili. Magari quei pazienti deceduti avrebbero avuto la stessa sorte, ma almeno i congiunti sarebbero stati più consapevoli di quello che poteva accadere”.

“In ogni caso, ho chiesto al presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione Puglia, Nino Marmo, di intervenire sui vertici regionali per avere risposte che io ed altri parlamentari non possiamo e non vogliamo più attendere”, conclude il deputato.

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