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Sabato, 27 Aprile 2024
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Edison, consiglio comunale: l'opposizione chiede la revoca della concessione

Mozione unitaria presentata dalle forze di opposizione, Pd, 5stelle, BBC-Sv, impegno per Brindisi, Movimento Regione Salento, Uguaglianza cittadina, Lista Fusco sindaco. Convocato consiglio comunale per venerdì 27 ottobre

BRINDISI – I gruppi di opposizione del consiglio comunale di Brindisi esprimendo "parere contrario alla realizzazione del deposito costiero di Gnl e della relativa torcia proposta dalla società Edison presso la banchina e le aree di Costa Morena est" chiedono all'amministrazione comunale di ritirare in autotutela l’autorizzazione interministeriale n. 17487 del 22 agosto 2022 ed ogni provvedimento connesso, "al fine di riesaminare il progetto". E' quanto precisato nella mozione unitaria presentata dalle forze di opposizione, Pd, 5stelle, Bbc-Sv, impegno per Brindisi, Movimento Regione Salento, Uguaglianza cittadina, Lista Fusco sindaco, che sarà discussa venerdì 27 ottobre prossimo durante il consiglio comunale urgente convocato per le ore 9. Nella mattinata di oggi, lunedì 23 ottobre, si è svolta la conferenza dei capigruppo. Due i punti all’ordine del giorno: mozione presentata dai gruppi di opposizione e riconoscimento debiti fuori bilancio. Al momento non sono giunte mozioni da parte della maggioranza. 

La richiesta della revoca della concessione, secondo l’opposizione si rende necessaria “al fine di riesaminare il progetto consentendo agli Enti tutti, partendo dal Comune di Brindisi, di esprimere proprio parere”. Si chiede, inoltre, “alla Regione Puglia, alla luce delle criticità emerse anche inerenti la sicurezza e la piena funzionalità del raccordo ferroviario, il ritiro in autotutela della delibera di Giunta Regionale, previo riesame della stessa, con la quale ha rilasciato l’intesa Stato-Regione relativa al deposito di Gnl Edison”. 

Chiede, inoltre, al sindaco di Brindisi "di dare indirizzo, previ appositi provvedimenti, al componente del Comune di Brindisi in seno al comitato di gestione dell’Adspmam di chiedere in autotutela il ritiro della concessione demaniale per l’insediamento Edison ed al rappresentante del Comune di Brindisi nel gruppo di lavoro del Comitato Tecnico Regionale, in relazione alla procedura di Nulla Osta Fattibilità definitivo, di richiedere l’acquisizione da tutte le autorità competenti, inclusi anche Asi, Asl, Arpa, dei relativi pareri in merito alla sicurezza e alla pericolosità dell’impianto”. 

In una nota successiva, il Movimento 5Stelle di Brindisi, "stigmatizza la decisione assunta oggi, durante la conferenza dei capi gruppo, riguardante la questione 'Impianto Gnl Edison'. Secondo i pentastellati la maggioranza "ancora una volta ha scelto di non scegliere e rimandare ad altri una decisione fondamentale per la sicurezza e la salute di tutti i brindisini. Ha deciso altresì di evitare il confronto con la cittadinanza indicando, per il prossimo consiglio comunale monotematico del 27 ottobre,  un orario (quello delle 9 del mattino) che non consentirebbe a quanti lavorano di essere presenti presso l’aula consiliare. I brindisini non meritano d’essere nuovamente esclusi da decisioni fondamentali per lo sviluppo della città e riguardanti la propria sicurezza  e salute. Il Movimento 5 Stelle invita tutti i cittadini a far sentire la propria voce il prossimo venerdì 27 ottobre alle ore 9 presso l’aula del consiglio comunale".

Le criticità individuate dalle forze di opposizione 

“Nel dicembre del 2019 la società Edison ha avviato il procedimento di autorizzazione interministeriale per la realizzazione di un deposito di Gnl, gas naturale liquido, da realizzarsi nel porto di Brindisi con la concessione di una banchina ed una parte dello sporgente di Costa Morena Est. Il Procedimento autorizzativo non ha previsto una fase di Via, Valutazione di impatto ambientale, poiché il deposito proposto ha dimensioni inferiori ai 20.000 metri cubi, precisamente 19.950, ovvero appena sotto il limite previsto dalla norma. È del tutto evidente che la dimensione del deposito è stata quindi scelta proprio per non sottoporre ad una doverosa fase di Via il progetto proposto. Rilevato che il sito previsto per l’insediamento è in area Sin, sito di interesse nazionale, per le bonifiche e che nella città di Brindisi insistono numerosi impianti ad alto rischio di incidente rilevante, un tale impianto doveva essere sottoposto doverosamente ad una fase di Via”. Si legge nella mozione.

“La città di Brindisi, così come richiamato nel parere negativo espresso dalla Provincia, è anche area di crisi ambientale e per tale motivo secondo norme regionali i limiti di emissioni e quindi anche quelli delle dimensioni del deposito per l’assoggettabilità alla Via devono essere abbattuti del 30 per cento. Nel procedimento autorizzativo non sono stati valutati i pareri negativi espressi dal Comune, mediante delibera di Giunta e dalla Provincia mediante decreto del Presidente della Provincia, all’interno dei quali si riportavano pareri tecnici negativi dei Dirigenti dei due Enti. Così come non sono state pienamente valutate le considerazioni del Consiglio superiore dei Lavori pubblici che ha evidenziato forte criticità del progetto per gli impatti cumulativi esistenti nell’area e per la forte presenza di mezzi e passeggeri”.

“Il progetto prevede per la sicurezza dell’impianto una torcia alta 45 metri che può sfiammare per condizioni di criticità operative o manutenzioni dell’impianto rilasciando nell’aria sostanze nocive e cancerogene, quali idrocarburi policiclici aromatici, benzene ecc.. che si producono con la combustione di metano. E questo rappresenta un ulteriore motivo che dovrebbe portare, vista la vicinanza con il centro abitato, ad una fase di Via per valutare gli effetti sanitari ed ambientali dovuti alla torcia mediante un puntuale studio di diffusione degli inquinanti”. 

“L’area dello sporgente di Costa Morena Est è anche infrastrutturata con un binario ferroviario che si trova a soli 5 metri dal deposito di Gnl. Un raccordo ferroviario di connessione con un’opera ferroviaria realizzata dal Comune di Brindisi e che prosegue con il nuovo intervento di Rfi di raccordo alla Rete Nazionale. Investimenti per oltre 60 milioni di euro che verrebbero vanificati dai problemi di sicurezza dovuti dalla distanza prevista di soli 5 metri tra il binario ed il deposito di Gnl evidentemente non conforme alle disposizioni del DPR 753/1980”. 

“Durante il confronto in una recente conferenza dei capigruppo, alla presenza di Asi, Adspam e Rfi è emerso chiaramente che le questioni relative alla sicurezza del raccordo ferroviario, sottoposte a contratto di raccordo sottoscritto nell’aprile del 2019 da Asi, Adspam ed Rfi non sono state superate. Infatti né Rfi né Adspam hanno inteso chiarire con documento sottoscritto, e quindi con assunzione formale di responsabilità, quali sono le norme per la sicurezza da applicare per derogare le distanze previste dal Dpr 753/1980 e quindi se la distanza dei 5 metri sia sufficiente a garantire la piena operatività in sicurezza del raccordo. Al termine della lunga conferenza dei capigruppo il rappresentante di Rfi ha dichiarato che tale deroga dovrebbe essere valutata e decisa da Adspam coinvolgendo, all’occorrenza, l’Autorità Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria”. 

“Davanti ad un preoccupante rimpallo di responsabilità è evidente come nessuno intenda assumersi direttamente la responsabilità di derogare la distanza dei 30 metri del deposito Gnldal binario ferroviario come da normative esistenti e che i 5 metri siano sufficienti. È inoltre in corso il procedimento per il rilascio del Nof, nulla osta di fattibilità, definitivo. Nelle precedenti riunioni si sono chieste ad Edison informazioni circa le distanze di sicurezza tra deposito e raccordo ferroviario. A tale richiesta Edison ha dichiarato che il binario è inutilizzato. Riteniamo che tali indicazioni non vadano richieste ad Edison, ma a Rfi, Adspam e ad Asi e che il binario deve essere considerato utilizzabile in qualsiasi momento, essendo sottoposto a contratto di raccordo, e quindi essere sempre nelle piene condizioni operative”. “Rammentiamo che per l’analogo impianto proposto da Edison nel Porto di Napoli, con qualche m³ in più, si è invece attivato il procedimento di Via. Procedimento che si è chiuso con parere negativo, richiamando nel parere molte delle inottemperanze rispetto al Piano Regolatore Portuale e di tutela degli ambiti Costieri espresse nel parere del Comune di Brindisi ritenuto per motivi formali, e non sostanziali, irricevibile da parte del Ministero. Per tali motivi e per i problemi connessi alla sicurezza dell’infrastrutturazione con raccordo ferroviario dello sporgente di Costa Morena est che lo rende unico in Italia per le potenzialità di sviluppo di attività per la logistica connesse all’uso delle banchine, piazzali, raccordo ferroviario ed aree retroportuali Il Consiglio Comunale di Brindisi esprime parere contrario alla realizzazione del deposito costiero di Gnl”. 

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