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Domenica, 28 Aprile 2024
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Tanto impegno sociale e non solo: coreografo brindisino vince il "Premio della lirica 2023"

Diverse le sue iniziative, tra cui spicca "Teatri in carcere". Vito Alfarano ha ottenuto l'ambito riconoscimento dall'Associazione nazionale dei critici di teatro

TORINO - Lo scorso 20 novembre, nel Teatro Gobetti del capoluogo piemontese, il coreografo brindisino Vito Alfarano e la compagnia d'arte AlphaZtl hanno ricevuto il prestigioso Premio della lirica 2023 dall'Associazione nazionale dei critici di teatro. Il riconoscimento è legato alla rivista Teatri delle diversità per il lavoro di integrazione sociale attraverso l’arte.

La motivazione è stata la seguente: "Direttore artistico e fondatore nel 2015 a Brindisi di AlphaZtl, compagnia d'arte dinamica, Vito Alfarano, coreografo, danzatore e regista ha diretto coreografie anche per la compagnia Fabula Saltica, la Biennale danza di Venezia, con la direzione artistica di Ismail Ivo, il Seul International Dance Festival. “Vito Alfarano ha una personalità artistica eclettica, già riconosciuta e pluripremiata a livello internazionale. Dal 2009, quando in Polonia vince il Grand Prix al “The IV International Sergei Diaghilev competition of cho- reographic Art” con la giuria presieduta da Vladimir Malakhov. Si distingue subito, sempre a livello internazionale, non solo per il lavoro coreografico, ma anche per la creazione di opere di videodanza, tra le quali memorabile rimane Il mio grido un corto, realizzato con i detenuti della casa circondariale di Rovigo. Dal 2008, in modo ancora più determinato con AlphaZtl, compie un percorso coreografico, attivo nel sociale, su tematiche come la violenza sulla donna, l'isolamento, la detenzione, la sordità, l'immigrazione, l'autismo, la sindrome di Down. I lavori più recenti, a Brindisi come in Intangout, Giravolta, I Passeggeri e Spettri (2023) consentono di approfondire una riflessione critica su come lo straordinario lavoro di Alfarano stia aprendo le porte alla specificità di un fenomeno come quello della danza con persone private della libertà personale, eletto ad argomento specifico di confronto per la decima edizione della rassegna nazionale di Teatro in carcere “Destini Incrociati”. 

Commentando il premio, Vito Alfarano sui suoi profili social ha ringraziato tutti i collaboratori, i protagonisti dei progetti, i suoi maestri, il direttore, il comandante della polizia penitenziaria, l’ area pedagogica e tutti i detenuti della Casa circondariale di Brindisi, il garante delle persone private della libertà personale del Consiglio regionale della Puglia, il coordinamento nazionale di Teatro in Carcere e Vito Minoia, ma ha speso parole di ringraziamento anche per la sua famiglia e per tutti coloro che sostengono e supportano i progetti della AlphaZtl Compagnia d’Arte Dinamica, ritenendo questo Premio un volano per nuovi progetti.

Quello appena ricevuto è il secondo premio prestigioso che Alfarano riceve in meno di un mese e il sedicesimo della sua carriera artistica, infatti, lo scorso ottobre a Pesaro, per la sezione VideoBox di Hangart Festival, riceve una menzione speciale dalla giuria dei critici e degli studiosi per i videodanza Intangout  e I have a dream per l’alta qualità cinematografica del montaggio e della fotografia, per lo sviluppo organico dell’arco narrativo, per la complessità dell’argomento e l’originalità dell’intreccio tra danza, coreografia, sceneggiatura, scenografia e colonna sonora. Tra i critici Francesca Pedroni, filmaker e docente di storia della danza al Teatro alla Scala di Milano e Carmelo Zapparrata, entrambi giornalisti per la rivista nazionale Danza&danza.
 

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