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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Bollino caldaia: illegittimo l'aumento deciso dal Comune di Brindisi

Il Consiglio di stato chiude la querelle fra i manutentori di Confartigianato e l'amministrazione comunale. "La materia del controllo degli impianti termici è chiaramente di potestà regionale"

BRINDISI - “Il bollino è obbligatorio e viene applicato, a seguito di verifica di conformità e di controllo di funzionalità, da parte di manutentori autorizzati. Il valore del bollino, per la Regione Puglia, viene determinato con delibera della giunta regionale. La competenza a deliberare aumenti è limpidamente ascritta in capo alla sola giunta regionale […] né il fatto che il Comune di Brindisi si trovi attualmente in stato di dissesto finanziario potrebbe autorizzare una simile deroga, ossia la possibilità di introdurre diversi importi del bollino rispetto alle quote fissate a livello regionale”

Così, con sentenza pubblicata datata 25 ottobre, il Consiglio di Stato ha definitivamente chiuso l’annosa querelle sul prezzo dei bollini per il controllo degli impianti termici tra i manutentori di Confartigianato – difesi dall’avvocato Daniele de Gennaro – e il Comune di Brindisi, che aveva unilateralmente incrementato il valore del tributo da 12,5 a 25 euro. La sentenza ha anche statuito in merito alla legittimazione ad agire da parte delle associazioni di categoria dei manutentori, riconosciuti quali “portatori dell’interesse qualificato alla applicazione uniforme dell’importo del predetto bollino su base regionale, e ciò anche allo scopo di evitare problematiche operative e applicative, legate alla possibile introduzione di diversi importi da parte di altrettante amministrazioni comunali, che in concreto ricadrebbero con effetti senz’altro negativi, data la costruzione normativa in essere (in base alla quale i manutentori sono tenuti ad anticipare l’importo dei bollini stessi)”.

“Una volta di più il Consiglio di Stato ha confermato quanto emerso anche negli altri gradi di giudizio: la materia del controllo degli impianti termici è chiaramente di potestà regionale. Proprio per questo la legge regionale n.36/2016 detta regole uniformi e uguali per tutti i territori, imprese e cittadini – ha dichiarato Luigi Ficelo, presidente dei termoidraulici di Confartigianato Imprese Puglia. Purtroppo ancora oggi questa norma sconta un’applicazione non corretta nel territorio pugliese: siamo certi che anche sulla scorta di un pronunciamento così netto, la Regione intensificherà il proprio ruolo di garanzia e darà pieno compimento al contenuto delle norme nazionali e comunitarie che disciplinano il controllo e l’efficienza degli impianti termici. Non c’è più un minuto da perdere”.

“In un momento storico in cui il prezzo del gas ha raggiunto livelli stellari, il tema dell’efficienza degli impianti termici non solo ha ricadute di carattere ambientale – visto che caldaie e simili sono tra le principali fonti di inquinamento urbano –  ma rappresenta una vera e propria priorità strategica per il nostro territorio e per la cittadinanza chiamata a una riduzione dei consumi – ha dichiarato Fabrizio Topputo, manutentore e presidente di Confartigianato Brindisi.
Il Consiglio di Stato ha chiaramente ribadito il ruolo della Regione in questa materia, che è centrale: spetta all’Ente sovracomunale dettare le norme e vigilare sull’applicazione da parte di Comuni e Città Metropolitane, che sono suoi delegati. Ci auguriamo che, dopo tanti anni di caos, si possa finalmente giungere all’attuazione di quello che le leggi prevedono, agendo con prontezza laddove non vengano rispettate”.

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