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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Pronto Soccorso, le contromisure dell'Asl: arriva la procedura "Fast Track"

Nei casi a bassa intensità e monospecialistici gli infermieri, adeguatamente formati, potranno indirizzare già il paziente al reparto di competenza. Il direttore del dipartimento Emergenza-Urgenza Massimo Leone: "Lo scopo è ridurre il sovraffollamento"

BRINDISI - Per il sovraffollamento dei pronto soccorso della provincia, l'Asl di Brindisi ha adottato una contromisura in particolare. Con la delibera 2816 del 21 novembre 2023, fa la sua comparsa il "Fast Track". Gli infermieri, adeguatamente formati, indirizzerano direttamente al medico specialista ospedaliero quei pazienti con specifici segni e sintomi riconducibili generalmente a situazioni di urgenza "a bassa intensità", come è il caso del codice verde. Il dottor Massimo Leone, direttore del dipartimento Emergenza - Urgenza Asl, al telefono appare soddisfatto del risultato. E spiega: "Il Fast Track è una delle componenti che ci aiutano a ridurre il sovraffollamento nei pronto soccorso. Ci sono criteri di inclusione ed esclusione ben determinati, dal soggettivo passiamo all'oggettivo. Faccio un esempio concreto: il paziente rientra nei criteri di inclusione di Ortopedia. Allora, viene mandato lì e non aspetta più in pronto aoccorso. Si riducono anche i tempi di permanenza nell'unità operativa e, di conseguenza, presso l'ospedale stesso. Insomma, in questo modo aumenta la qualità del servizio al cittadino, ovviamente nei casi previsti, laddove è possibile. Cioè, in casi monospecialistici e a bassa intensità".

La formazione del personale

I 160 infermieri che operano nei tre pronto soccorso della provincia brindisina - Brindisi, Francavilla Fontana e Ostuni - da circa un mese hanno cominciato con la formazione - di natura dipartimentale -, che si concluderà la settimana prossima. Come già spiegato, il metodo di "selezione" è oggettivo ed è stata codificata una procedura precisa. Spiega sempre il dottor Leone: "La metodologia che noi adesso applicheremo serve ad avere un modus operandi unico nella provincia, che rispecchi quelle nazionale. Così avremo percentuali di codici di gravità sovrapponobili nei tre ospedali. Ovviamente, il discorso per il codice rosso è diverso, in quanto è per ovvie ragioni preponderante al Perrino. Migliorando la qualità della formazione degli infermieri che fanno il triage, andremo a migliorare con un metodo unico la stessa attribuzione del codice".

Cosa è il Fast Track

Il dottor Massimo Leone precisa che "tale procedura è stata raggiunta con la massima condivisione con tutti gli operatori coinvolti. Noi abbiamo fatto una serie di riunioni con i direttori delle strutture complesse interessate e abbiamo condiviso i criteri. La condivisione è un aspetto fondamentale, che ha richiesto mesi e mesi di lavoro". Nei due allegati alla delibera viene esplicitato il funzionamento della procedura: "Il Fast Track si fonda sul principio del trattamento rapido presso un'area specialistica dedicata, secondo criteri predefiniti, di pazienti con competenza mono-specialistica e a bassa complessità. Tali percorsi prevedono, dopo l'attività di triage, l'invio diretto all'Unità Operativa interessata da parte del personale del pronto soccorso e dimissione diretta da parte del medico di reparto che ha effettuato la visita specialistica (fatte salve eventuali indicazioni a ricovero o richiesta di altre prestazioni specialistiche)". Le unità operative a cui potrà essere indirizzato il paziente sono: Ortopedia e Traumatologia; Ginecologia e Ostetricia; Pediatria; Oculistica; Otorinolaringoiatria.

Le cause del sovraffollamento

Naturalmente, questa procedura affronta alcuni motivi del sovraffollamento, fenomeno comune non solo ai pronto soccorso del Brindisino. Nelle due relazioni, molto curate nelle statistiche e nei dettagli, si affrontano varie cause: "Il normale funzionamento del pronto soccorso viene spesso reso difficoltoso dalla sproporzione tra la domanda sanitaria, costituita dal numero di pazienti in attesa e in carico, e le risorse disponibili, umane e strutturali necessarie a soddisfarla". Per quanto riguarda il sovraffollamento, vengono individuati tre macrofattori: di ingresso, interni strutturali e uscita. Di seguito, i punti salienti.

Ingresso: difficoltà di accesso alle strutture di cure primarie; capacità attrattiva dell'ospedale perché dotato di diagnostica strumentale; tempi di attesa troppo lunghi per prestazioni specialistiche ambulatoriali/esami diagnostici; chiusura degli ospedali di piccole dimensioni e pazienti dirottati su Dea (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) di I o II livello; crescenti bisogni di salute legati all'invecchiamento della popolazione.

Interni strutturali: inadeguato numero di operatori sanitari dedicati al ps; inadeguato numero di operatori sanitari dedicati ai servizi afferenti al ps (es. radiologia); inadeguato numero di consulenti specialisti; limitate dotazioni tecnologiche.

Uscita: fenomeno del boarding, ossia stazionamento di pazienti in attesa di ricovero per mancanza di posti letto; inadeguata disponibilità/assenza di strutture di lungodegenza per la dimissione dei ricoverati.

Infine, elemento comune ai tre macrofattori è la mancanza di alcuni Pdta (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) per le principali patologie causa di accesso al ps e mancato rispetto dei Pdta esistenti.

Come si evince dalla disamina fornita dalla stessa Asl di Brindisi, i fattori che concorrono a fenomeni di sovraffollamento, di tempi di attesa lunghi e anche di abbandono del Pronto Soccorso prima della visita medica o in corso di accettazione sono molteplici. Il Fast Track mira dunque a decongestionare i pronto soccorso e a migliorare il servizio al cittadino.

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