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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Individuato grazie al microchip: Chuck torna a casa dopo due anni

Del caso se ne è occupato l'assessore Alfredo Proto che ha raccontato la sua storia su Facebook. Il cane, un pastore Maremmano abruzzese si era smarrito nel 2021

ORIA - Una storia a lieto fine che ha scaldato i cuori e riempito di gioia quanti quotidianamente si occupano di cani randagi, adozioni e cura degli animali, combattendo contro leggi e istituzioni e rischiando anche in prima persona, quella verificatasi a Oria nei giorni scorsi. Una bella storia di Natale. Una pastore Maremmanno abruzzese è stato ritrovato e restituito al suo padrone dopo due anni dalla sua scomparsa. A raccontare la vicenda Alfredo Proto, assessore al Benessere e tutela degli animali, Polizia locale, Viabilità e traffico, Mobilità sostenibile, Sicurezza, Agricoltura. Chuck è stato individuato grazie al Microchip. 

"Sono sicuro che vi farà molto piacere sapere che Chuck, il cane pastore maremmano abruzzese recuperato ieri pomeriggio sul parco Montalbano, oggi pomeriggio è stato consegnato al proprietario per fare finalmente ritorno nel calore della sua casa". Scrive Proto. 

Chuck si era perso nel 2021 e mai più ritrovato fino a martedì scorso. "È stato grazie al microchip, e alla denuncia di smarrimento nei suoi confronti, che è stato possibile rintracciare il proprietario, il quale in un primo momento ha stentato a riconoscerlo per come era malconcio. Siamo venuti a conoscenza del suo critico stato di disagio, e del luogo dove si era rifugiato, solo grazie al vostro prezioso contributo di allarme sui Social e alle vostre successive e continue segnalazioni. Grazie davvero". 

"Abbiamo subito allertato il servizio veterinario dell'Asl competente e, data l'urgenza, anche perché in uno stato di denutrizione avanzato, incaricato un veterinario privato locale per la sua cattura e per il successivo ricovero presso il suo ambulatorio, dove ha ricevuto le prime cure e passato la notte al sicuro".

Ieri pomeriggio il cane, dopo tutti gli accertamenti del caso è stato restituito al proprietario, che naturalmente non sperava più di riabbracciarlo. "Chuck presentava una fastidiosa ed evidente malattia parassitaria detta Rogna Rossa, ma noi tutti confidiamo nella sua guarigione. È stato un bellissimo esempio di generosità e di amore per un animale in un forte stato di difficoltà. Questa vicenda a lieto fine ci ha fatto capire l'importanza del microchip. Purtroppo il microchip non è così diffuso e in questo caso Chuck è stato molto fortunato perché non è finito in un canile. Circostanza questa che deve sempre considerarsi invece come un'estrema soluzione".

E a proposito di canili, proprio nei giorni scorsi, grazie all'interessamento dell'assessore Proto e dei volontari Lepa due cani hanno trovato una nuova casa, erano finiti nel canile di Mesagne, con cui l'amministrazione di Oria ha una convenzione, ma sin da subito in molti si sono prodigati affinchè ci restassero il meno possibile. 

"Abbiamo condotto Sasha nel canile di Mesagne il 5 ottobre scorso e da lì è iniziato un prezioso lavoro collaborativo tra le due Amministrazioni comunali e i volontari Lepa di Mesagne. Grazie a questa collaborazione, Sasha ha finalmente trovato una casa amorevole in Friuli Venezia Giulia, dove ora vive felice in un ambiente accogliente. Questa storia ci dimostra quanto sia importante la solidarietà e cosa possiamo ottenere quando lavoriamo insieme per il bene degli animali randagi". Ha scritto invece, il sindaco di Oria Cosimo Ferretti. 

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