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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Formazione e lavoro: una seconda chance per i detenuti del carcere di Brindisi

Esteso anche alla casa circondariale il protocollo fra Cpia, Arpal a Confindustria. La firma stamattina (20 febbraio) presso la sede dell'associazione degli industriali. Nuove opportunità di reinserimento in società

BRINDISI – Dare una seconda chance ai detenuti nel percorso di reinserimento. Con questo spirito è stato allargato alla casa circondariale di Brindisi il protocollo di intesa, stipulato lo sorso 27 giugno, tra Arpal Puglia - Centri per l’Impiego di Brindisi e Provincia, l’Istituzione scolastica statale - Centro Provinciale per l'istruzione degli adulti (Cpia) di Brindisi, Confindustria Brindisi e la Federazione Nazionale Maestri del Lavoro - Consolato Provinciale Brindisi. 

La convenzione è stata sottoscritta stamattina (martedì 20 febbraio) presso la sede di Confindustria Brindisi, in presenza di Claudia Claudi, dirigente presso Arpal Puglia dell’unità organizzativa Coordinamento Servizi per l’impiego Taranto e Brindisi,  Carlino Rosetta, preside presso la sede del Cpia Brindisi, Gabriele Menotti Lippolis, presidente di Confindustria Brindisi, Vincenzo Gatto, console presso la Federazione Nazionale Maestri del Lavoro - Consolato Provinciale Brindisi e Valentina Meo Evoli, direttrice della Casa Circondariale  di Brindisi.

L’iscrizione al Cpia non è a numero chiuso. La preside Carlino spiega che è previsto un questionario di natura puramente simbolica. “Il messaggio – spiega la dirigente – è che per lavorare occorre studiare e formarsi. Tutti quanti insieme possiamo raggiungere questo obiettivo”. La casa circondariale, tramite il ministero della Giustizia, aderisce al protocollo sia come componente del Cpia (istituziona statale) sia come specificità di scuola speciale. E c’è il ruolo attivo svolto da Confindustria. In particolare dei maestri del lavoro, “che con la loro specificità - rimarca la preside Carlinp - propongono concrete opportunità lavorative di insegnamento e di apprendimento”.

Il presidente dell’associazione degli industriali, Gabriele Lippolis, ricorda il “grande lavoro che è stato svolto in questi anni con l’ufficio provinciale del lavoro”. “Abbiamo lavorato – afferma Lippolis - in modo tale da cercare di collocare al meglio le professionalità sul territorio: sia qualificate che non qualificate. Le aziende ne hanno grande bisogno. Il livello occupazionale potrebbe crescere se ci fosse predisposizione a uscire fuori da territorio. Le aziende, anche quelle piccole e medie, stanno cercando opportunità fuori da territorio”: 

E poi c’è l’aspetto cruciale di questo protocollo, che è quello di “dare una seconda chance - spiega Lippolis - a chi ha la possibilità, abilità e voglia di lavorare”. “Quello di Confindustria – conclude – è un ruolo sociale che si offre al territorio, sensibilizzando tutte le nostre imprese”. 

La dirigente di Arpal Claudia Claudi pone l’accento sul ruolo dell’ente, che “nella mente del legislator deve diventare un punto di appoggio per i cittadini in difficoltà”. “A maggior ragione – prosegue - per un’utenza come quella della casa circondariale”. Il principio alla base dei protocolli è quello di fare rete fra le istituzioni. “Siamo sempre contenti - afferma la dirigente - di collaborare. I Cpia sono un valido sostegno”.

Soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo viene espressa anche dalla direttrice della casa circondariale, Meo Evoli. “Aderiamo – afferma - in maniera molto fattiva. Questa è un’ulteriore chance per aumentare possibilità di reinserimento dei detenuti. In particolare in questo caso dei detenuti frequentanti i corsi scolastici del Cpia”.

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