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Il caso "donne dell'Est" chiama in causa le politiche del trash in tv

Sessismo in TV: “Perché gli uomini debbano scegliere le donne dell’Est” è il titolo scelto all’interno del programma televisivo «Parliamone sabato» che ha destato enorme clamore, al punto da far chiudere in quarantotto ore la trasmissione della Perego

Sessismo in TV: “Perché gli uomini debbano scegliere le donne dell’Est” è il titolo scelto all’interno del programma televisivo «Parliamone sabato» che ha destato enorme clamore, al punto da far chiudere in quarantotto ore la trasmissione della Perego.

Tale decisione viene presa difficilmente nel mondo televisivo, anche con programmi marcatamente trash che riescono a trovare la loro sopravvivenza muovendosi delicatamente sul limite del buon gusto, cercando di non superare confini oltre cui neanche i dati dell’Auditel potrebbero giustificarne l’esistenza.

Eppure, la visione dei sei motivi per cui gli italiani sono sensibili alle donne dell’Est ha avuto una deflagrazione incredibile, arrivando alle prime pagine di tutti i giornali, sia per l’importanza oggettiva della notizia, ma anche in virtù di elementi culturali e sociali che ne alimentano l’attenzione.

Certo, le spiegazioni riportate da Paola Perego sono di bassa lega, compatibili più ad una goliardica discussione da bar, dove le parole svaniscono come pensieri senza lasciare effetti, che ad un talk show televisivo sulla rete di Stato visto da milioni di telespettatori. “Dopo il parto ritornano ad un fisico marmoreo, sono sexy perché non utilizzano pigiamini, non frignano e non mettono il broncio”.

Voler trovare dei contenuti in questa breve lista, risulta alquanto difficile. Una serie di stereotipi, tuttavia sconosciuti ai più, frutto del desiderio distruttivo e superficiale da allocare ad un oggetto, sono stati dati in pasto ai telespettatori. Come se l’esistenza di un concetto non sia fine a sé stessa ma debba trovare la sua ragione d’essere solo se infilata nelle orecchie dei telespettatori.

Eros e Thanatos, libido e distruzione, generata dalla sua stessa violenza e impulsività, sono elementi che fanno parte della natura umana, su cui però, fortunatamente, la natura ha costruito una straordinaria macchina, il cervello, capace di regolare ogni impulsività.

Ebbene, con la grafica “I motivi per scegliere una donna dell’Est” e le grandiose ed elevate discussioni degli ospiti in studio, sembra che, nella testa di qualcuno, decenni di civilizzazione e lotta all’alfabetismo non siano mai esistiti; si cade in uno stato di natura che va ben oltre il sessismo e l’eterna discussione sull’uguaglianza tra Adamo ed Eva.

Desta tristezza, ma non stupore, che il tutto sia avvenuto a poche settimane dalla Festa della Donna, data importante che pone spunti di riflessione, ma da cui emerge sempre di più un Giano bifronte caratterizzato da aggressività e vanità, per cui tutto si riduce ad un cerimoniale pomposo che va oltre i contenuti della vera uguaglianza.

Indirizzare l’analisi del sublime «Parliamone sabato» ad un discorso di puro sessismo rischia però di essere riduttivo dal momento che il sessismo è la conseguenza e non la causa del trash della pochezza intellettuale presente nei talk che seguono le regole del dio Auditel.

E’ giusto censurare certi contenuti ma non si può far finta di non sapere che ci sono correnti culturali ed economiche, interne alla nostra società, che si alimentano grazie ai cliché e alle stereotipizzazioni che implicitamente sosteniamo. Un sistema incoerente che talvolta porta a corti circuiti come quelli espressi dal programma criticato di Rai 1.

Quindi, per favore, non ci soffermiamo alla nozione Est-Ovest, lavoretti domestici-realizzazione personale. Tali fenomeni acquistano importanza solo quando a monte la sorgente del buon senso abulicamente si ritrae, scoraggiata da un pensiero comune che premia il trash ed effimeri involucri d’apparenza.

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