Omicidio Tedesco, l’unico teste oculare ascoltato in Appello
La Corte d’Assise di Lecce dispone la citazione di Daniele De Leo, genero della vittima: era presente la mattina del primo novembre 2014 nel condominio di piazza Raffaello, in cui avvenne la tragedia. Accolta l’istanza dei difensori degli imputati Romano, Coffa e Polito, condannati all’ergastolo. Chiesta anche la comparazione del Dna di dieci persone con i profili degli imputati, del ferito Luca Tedesco e dello stesso testimone
BRINDISI – Nel processo d’Appello sull’omicidio di Cosimo Tedesco, la Corte d’Assise di Lecce ha disposto l’ascolto dell’unico testimone oculare, il solo che tanto secondo il pg quanto per i difensori degli imputati, condannati all’ergastolo dal Tribunale di Brindisi, e per gli stessi parenti della vittima, vide cosa avvenne nel condominio di piazza Raffaello la mattina del primo novembre 2014 quando la discussione si trasformò in tragedia.
Davanti ai giudici togati e popolari, dovrà presentarsi il brindisino Daniele De Leo, genero della vittima, indicato come “spettatore dell’evento” perché presente nel condominio e verosimilmente nell’appartamento di Romano dove si consumò la sparatoria mortale: sarà interrogato in occasione della prossima udienza, fissata dalla Corte, in accoglimento della richiesta avanzata nei motivi d’appello per gli imputati Andrea Romano, Alessandro Polito e Francesco Coffa, tutti accusati e condannati in primo grado – con sentenza pronunciata con rito abbreviato – dell’omicidio aggravato dai futili motivi di Cosimo Tedesco e del ferimento del figlio, Luca.
De Leo è stato indicato dai difensori Cinzia Cavallo, Agnese Guido, Massimo Murra, Pasquale Corleto e Ladislao Massari, i quali nei motivi alla base del ricorso, con richiesta di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, hanno riportato alcuni stralci dell’interrogatorio reso da De Leo: “Ad avere la pistola era solo Romano, non erano armati Alessandro Polito e Francesco Coffa”, disse da ultimo il 26 gennaio scorso. Venne anche indagato per favoreggiamento, procedimento che risulta archiviato. L’ascolto, alla luce del contenuto delle dichiarazioni, è stato considerato determinante dal procuratore generale nonché dall’avvocato che in giudizio rappresenta la famiglia della vittima, il penalista Paoloantonio D’Amico.
Il procuratore generale, inoltre, ha fatto propria un’altra richiesta avanzata dai difensori: ha chiesto alla Corte di disporre la prosecuzione dell’indagine genetica avviata dopo il delitto che portò alla definizione di dieci Dna da tracce ricavate da alcuni reperti trovati nell’abitazione di Romano e nel condominio. Quei Dna non vennero comparati e i difensori hanno chiesto il confronto con quelli di Luca Tedesco, figlio della vittima, rimasto ferito nella sparatoria, nonché con il profilo genetico di Francesco Coffa e dello stesso testimone oculare.
La Corte in questo caso si è riservata la decisione, rinviando all’ascolto del testimone oculare. Il processo d’Appello riprenderà al termine della pausa estiva.