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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Bocca di Puglia, le quote di Marinedi passano a Igeco

Il Comune revoca l’aggiudicazione del 23,66 per cento delle azioni al gruppo per irregolarità contributiva

BRINDISI – Nel nuovo assetto azionario della società Bocca di Puglia, interamente privato, non ci sarà Marinedi: il Comune di Brindisi ha revocato l’aggiudicazione in favore della srl che aveva esercitato il diritto di prelazione e ha disposto il passaggio del pacchetto del valore di 47mila euro in favore della Igeco, già titolare di azioni per 152mila euro.

porticciolo Brindisi-3

L’estromissione del gruppo Marinedi è stata determinata per irregolarità contributiva, stando a quanto di legge nel provvedimento firmato dal dirigente del settore Contratti di Palazzo di città, Costantino del Citerna, all’esito della verifica dei requisiti richiesti per l’aggiudicazione definitiva, dopo il bando di gara per la vendita della partecipazione azionaria detenuta dall’Amministrazione nella società Bocca di Puglia, nata per la gestione del porticciolo turistico di Brindisi.

Vizio insuperabile, motivo per il quale è stato deciso di procedere con l’aggiudicazione delle quote in favore di Igeco, con sede legale a Roma, per il prezzo offerto pari a 200mila euro, come disposto dalla commissione giudicatrice. Tale decisione, quindi, costituisce l’ultimo passaggio nella procedura seguita dall’Amministrazione per chiudere il capitolo legato al porticciolo Marina di Brindisi. Storia iniziata con la Giunta di Giovanni Antonino e resa possibile con un finanziamento di quattro miliardi (in vecchie lire) riconosciuto dalla Regione Puglia.

Il sindaco Mimmo Consales-2La procedura concorsuale è stata decisa dall’Amministrazione di centrosinistra con Mimmo Consales sindaco partendo 198.231,36 euro, pari al valore del pacchetto composto da 4.770.073 azioni, definito dal dipartimento degli studi aziendali dell’Università di Bari, presieduto da Vittorio Dell’Atti (in precedenza anche presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune, sempre con Consales). La parola fine, stando agli atti archiviati a Palazzo di città, risale al 22 dicembre 2015, con i voti della sola maggioranza di centrosinistra, mentre le opposizioni erano già fuori dall’Aula dopo lo scontro sulla Multiservizi, partecipata ancora alle prese con una perdita che dovrà essere ripianata e per la quale adesso si attende il responso della Corte dei Conti.

Le uniche due società a partecipare furono Marinedi e Igeco, con diritto di opzione essendo già presenti nella compagine. Marinedi ha esercitato il diritto di prelazione pro quota, rispetto alla partecipazione detenuta con riferimento a 5.582.523 azioni sul totale di 23.589.193, pari cioè al 23,66 per cento. Il privato ha opzionato 1.128.866 azioni per un controlavore economico di 47.331,19 euro, nella convinzione che tutto fosse in regola. Così non è.  La società Igeco si è aggiudicata la restante quota disponibile, pari a 3.641.207 azioni, del valore di 152.668,81 euro. E per effetto della determina del dirigente, è titolare anche delle quote di Marinedi, di recente arrivato a gestire il porto di Vieste, sul Gargano, dopo quelli di Marina Capo Rizzuto, Marina di Villasimius, Marina di Forio d’Ischia, Marina dei Présidi di Porto Ercole, Marina di Procida, Marina di Brindisi, Marina di Teulada, Marina di Cagliari, Marina di Balestrate. 

Sullo sfondo del passaggio di mano, resta ancora da capire per quale motivo il Comune non abbia tentato la strada del rilancio del porticciolo, se continua a parlare di sviluppo della costa. Sembra un controsenso. Certo è che nessuno ha verificato cosa sia successo negli anni: per quale motivo il Marina di Brindisi non è riuscito ad avere capacità di attrazione? Forse la città merita questa risposta, mentre a Otranto il porticciolo turistico sembra destinato a diventare realtà

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