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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Nuova Giunta, ancora niente. E il notaio scrive: “Restiamo con la sindaca, via i manuali”

Due giorni dopo l'azzeramento dell'esecutivo Carluccio, Michele Errico si è rivolto ai consiglieri di maggioranza: "Brindisi non ha scelto i soldatini di Emiliano, ma ha voluto porre la responsabilità in una coalizione politica, anche se raffazzonata in poco tempo, ora non contano le nuvole grigie dei propri sentimenti"

BRINDISI – Nulla di fatto per la nuova Giunta della sindaca Angela Carluccio, ancora in alto mare dopo l’azzeramento deciso il 30 dicembre, per mettere fine alle liti interne. Né sembra, al momento, aver sortito l’invito a “resistere” scritto dal notaio Michele Errico in qualità di consigliere politico della prima cittadina, determinato a portare avanti l’idea della brindisinità declinata al femminile (anche se non in regola con le quote rosa) rispetto a scelte arrivate da Bari e a “soldatini di Emiliano”. Non mollare anche se la coalizione – per sua ammissione – è “raffazzonata”.

Errico ci ha provato. Nelle manovre per la definizione della nuova squadra di governo, si registra la sua missiva recapitata il 2 gennaio scorso, arrivata quindi nel quarto giorno di crisi ufficiale, post cancellazione dell’esecutivo. Ma non deve aver dimenticato, il notaio ex sindaco nonché ex presidente della Provincia, il periodo di preparazione alla campagna elettorale dopo la caduta della precedente Amministrazione, quando lui stesso tentò di dialogare con il governatore della Puglia e con il Partito democratico (forte anche della titolarità della tessera numero 1) per consegnare la sua personale disponibilità a lavorare per la città. Non ebbe successo. La candidatura di Errico venne bocciata.

Tentò a quel punto, il notaio, di imbastire un confronto con l’altra sinistra, quella cioè alternativa al Pd e incontrò Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune e Roberto Fusco della lista Sì Democrazia. Nessuna intesa. Sembrava essere sparito e invece, a sorpresa, è diventata garante delle primarie della grande coalizione, poi vinte da Angela Carluccio, sino a essere nominato suo consigliere politico. Silente, spesso e volentieri, su questioni di interesse cittadino. Silente all’esterno, per lo meno non essendo stati registrati interventi. Ma all’interno del Palazzo, Errico è intervenuto scegliendo di scrivere una lettera che qualcuno dei rivali delle opposizioni ha intercettato.

Cos’ha scritto esattamente il notaio? E’ partito parlando della sua esperienza: “Affanni, preoccupazioni, scoramenti e supposte incapacità e tante altre nuvole grigie si sono viste sempre turbare la normale conduzione amministrativa”, si legge. “E’ pur vero che le difficoltà che si presentano tutti i giorni per affrontare l’emergenza sembra nascondere qualsiasi impegno, pur voluto e declamato di ‘rivoluzionare’ le prospettive di una città, che vi è stata consegnata con un artificiale decadimento voluto dai centri decisionali sovraordinati, contro i quali le forze politiche locali che contano non hanno voluto o saputo opporsi con la energia necessaria”, ha aggiunto facendo riferimento a quel che è avvenuto a Brindisi.

“Mi riferisco ai numerosi riferimenti persi dalla comunità per una falsa idea di ‘revisione della spesa pubblica’: Banca d’Italia, Università, Cittadella della Ricerca, Santa Teresa, la Provincia, che rimane solo per dichiarare che esiste, l’Autorità Portuale, le complicazioni assurde della Regione (Tap, Asi e ecc…) e tanto altro ancora”, ha precisato solo a titolo di esempio per poi passare all’affondo al mai dimenticato governatore, uomo del Pd.

Michele Emiliano, Nando Marino, Sandra Antonica-2

 “Se la nostra città non ha scelto i soldatini di Emiliano, ma ha voluto porre la responsabilità in una coalizione politica, anche se raffazzonata in poco tempo, ma piena di entusiasmo e che ha posto in una donna, madre e professionista, tanta fiducia, bene allora tanto comporta per costruire una nuova immagine della città, l’accettazione di un impegno forte e gravoso e di grande dimensione”, ha scritto Errico che al passaggio successivo ha voluto consegnare l’invito a non “rompere”.

“Per tutto ciò, non contano le nuvole grigie dei propri sentimenti, non hanno importanza le piccole cose, in ordine a manuali mai tramontati, errori di comunicazione, risentimenti pur legittimi”. Di sicuro, il manuale mai dimenticato e sempre attuale, è il vecchio Cencelli che puntualmente viene preso in considerazione quando si tratta di incarichi da affidare.  “Quello che rimarrà nella storia di questa città è ciò che si è fatto. Nessuno ricorderà il nome del consigliere comunale o dell’assessore che si è opposto o ha approvato quella delibera; ciò che si ricorderà è quello che si è riusciti a lasciare in termini di utilità pubblica. Ed allora ritengo che sia maturo il tempo di stare intorno alla nostra sindaca con estrema gratuità di se stessi, per proseguire un percorso che ha in sé già tutti gli elementi prodromici di sostanza e di sistema, per essere contenuti in proposte da formulare dalle forze di maggioranza agli organi decisionale ed alla città intera”.

L’appello del notaio avrà qualche effetto sulla maggioranza? L’opposizione, intanto, aspetta e sonda il terreno per la sfiducia. Quella “bufala” di cui si lamentano in una nota gli esponenti di Noi Centro.

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