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Cronaca

Anonima droga Alto Salento: 29 arresti

BRINDISI – Ci sono due brindisini, di cui uno impiegato civile presso l'ufficio Demanio della Capitaneria di porto di Brindisi, e quattro soggetti di Torchiarolo tra i 29 indagati raggiunti all'alba di oggi da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lecce, nell'ambito dell'operazione “Froth” condotta dai militari della compagnia della Guardia di Finanza del capoluogo salentino.

BRINDISI – Ci sono due brindisini, di cui uno impiegato civile presso l'ufficio demanio della Capitaneria di porto di Brindisi, e quattro soggetti di Torchiarolo tra i 29 indagati raggiunti all'alba di oggi da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lecce, nell'ambito dell'operazione “Froth” condotta dai militari della compagnia della guardia di finanza di Lecce che ha sgominato un'organizzazione di spacciatori e trafficanti di droga.

Si tratta di Teodoro Di Lauro detto “Rino”, 57 anni, già detenuto e Pietro Bellanova detto Piero, 62 anni, entrambi di Brindisi. Quest'ultimo lavora presso l'ufficio Demanio della Capitaneria. Poi Luca D'Attis detto “fratellino” di 35 anni, Salvatore Notarnicola di 33 anni, Gianluigi Notarnicola di 27 anni e Marco Perrone 39 anni residenti a Torchiarolo. Tutti si sarebbero resi responsabili, secondo gli inquirenti, di ripetuti episodi di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

In cella sono finiti, inoltre: Davide Vadacca, 32 anni di Lecce (già detenuto), Eugenio Antonio Campa, detto “zio Eugenio”, 56 anni di Sanarica, Cinzia Prinari detta “zia Cinzia”, 50 anni di Lecce, Carmelo Cazzella, detto “Carmelino” 44 anni Lecce, Antonella Bursomanno, 43 anni di Lecce, Manuela Quarta 23 anni di Lecce, Maria Dell'Anna detta Ilaria, 33 anni di Lecce, Antonio Patera detto Gregorio, 37 anni di Nardò, Nicola Antonio Tanzi 48 anni di Mola Di Bari, Dhori Tole 23 anni albanese.

Assegnati agli arresti domiciliari, invece: Alessio Bellanova detto “Gabibbo” o “nipotino”, 32 anni di Campi Salentina, Rocco Salvatore Amendolara, 37 anni di Maglie, Antonio Conte 29 anni di Lecce (già detenuto in carcere), Triska D'Amato 25 anni di Lecce, Pierpaolo Magliani 37 anni di Poggiardo, Cristina Peluso 31 anni di Lecce, Alessandro Perrone detto Sandro, 38 anni di Lecce, Antonio Pisanò 38 anni di Novoli, Francesco Eros Velardi 31 anni di Lecce e Sebastian Giglio 23 anni di Campi Salentina.

Tre destinatari delle misure si sono sottratti alla cattura: si tratta di due albanesi e di un salentino.L’attività investigativa che ha incastrato il gruppo criminale, è iniziata nel maggio del 2012 e ha permesso di delineare l’organigramma di un’organizzazione che aveva il fulcro nel capoluogo ma radicate ramificazioni in numerose località salentine e pugliesi.

A capo del sodalizio delinquenziale c'era Davide Vadacca, esponente di spicco del panorama criminale salentino, organicamente collegato al detenuto Roberto Nisi e suo aspirante successore per il controllo dell’associazione malavitosa. A seguito di appostamenti, sopralluoghi e mirate indagini tecniche, sono stati acquisiti numerosissimi riscontri, con conseguenti sequestri di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché arresti dei soggetti che, a vario titolo, alimentavano l’organizzazione.

Le indagini hanno permesso anche di dissipare la “coltre di nebbia” che sembrava avvolgere alcuni fatti criminali verificatisi in città e nei comuni limitrofi, quali sparatorie e attentati nei confronti di alcuni sodali, consentendo di individuare nell’immediatezza i relativi responsabili e il loro ambito di operatività. A Torchiarolo, ad esempio, si sono verificate numerose sparatorie e incendi di autovetture.

Le donne finite oggi in cella avevano un ruolo fondamentale nell’organizzazione: alcune di loro erano dedite allo spaccio di ingenti quantitativi di droga, per lo più eroina e cocaina, altre incaricate di custodire gli stupefacenti e gli ingenti “ricavi” derivati dal collaudato e florido traffico. I provvedimenti di cattura sono stati eseguiti prevalentemente a Lecce e a Bagnolo del Salento, Cavallino, Galatone, Otranto, Uggiano La Chiesa, Mola di Bari, Napoli, Taranto, San Pietro Vernotico e Torchiarolo.

Durante l’esecuzione di una delle misure restrittive agli arresti domiciliari sono stati individuati una serra completa di lampade, con all’interno una piantagione di cannabis indica, circa 30 grammi di marijuana contenuta in numerosi involucri e due bilancini di precisione. Il destinatario, quindi, si tratta di Sebastian Giglio, è stato tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale di Lecce su disposizione del magistrato di turno. Nell’operazione odierna sono state impiegate 35 pattuglie, per un totale di oltre 130 militari, con l’ausilio delle unità cinofile.

 

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