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Sabato, 27 Aprile 2024
Il blitz

Due gruppi a contendersi le piazze di spaccio nel Salento: arrestato anche un brindisino

Tredici arresti nell'ambito dell'operazione "Fortezza", condotta dai carabinieri della compagnia di Casarano. In carcere anche un 43enne di San Donaci. Inchiesta nata nel 2020, dopo un'aggressione per un presunto debito di droga

CASARANO – Anche il 43enne Floriano Chirivì, residente a San Donaci, è stato condotto in carcere nell'ambito di un blitz dei carabinieri della compagnia di Casarano (Lecce) sulle attività di due gruppi intenti a contendersi le piazze dello spaccio. È un contesto di forte attrito quello nel quale i militari hanno lavorato per chiudere un’indagine che all’alba di oggi ha portato all’emissione di tredici ordinanze di custodia cautelare (dodici in carcere, una ai domiciliari). Un’operazione, ribattezzata “Fortezza”, per la quale sono in tutto quarantatré gli indagati, contando anche quelli a piede libero.

Tutti i nomi degli arrestati

Il tutto arriva a distanza di pochi giorni dall’omicidio di Antonio Amin Afendi, per il quale si è costituito Lucio Sarcinella. Si tratta di un’inchiesta, ovviamente, che parte da lontano (ha avuto inizio nel 2020), ma per la quale vi è stata un’accelerata – è più che deducibile – proprio a seguito del delitto, per fornire una risposta al territorio, indipendentemente dal contesto in cui è maturata la vicenda che ha visto contrapposti la vittima 33enne e il reo confesso 28enne. E proprio Afendi, va detto, sarebbe stato uno degli arresti (quattordici erano i nomi iniziali, infatti), se non fosse stato freddato a colpi di pistola il 2 marzo scorso.  

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Il blitz è scattato alle prime luci dell’alba fra Casarano, Ugento, Lecce, coinvolgendo anche San Donaci, comune del Brindisino, e Matera. A metterlo in atto, i carabinieri del Comando provinciale di Lecce, con il supporto in fase esecutiva del personale dei Comandi provinciali di Brindisi e Matera, dello Squadrone eliportato cacciatori “Puglia”, del Nucleo cinofili di Bari, del Nucleo elicotteri di Bari-Palese e dell’XI° Reggimento carabinieri “Puglia”.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dalla giudice per le indagini preliminari Giulia Proto del Tribunale di Lecce su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi.

La posizione di Chirivì

Chirivì risponde del reato di associazione finalizzata alla detenzione e allo spaccio di cocaina, marijuana e hascisc, in concorso con altri 10 indagati. Il presunto sodalizio, gestito da Ivan Caraccio, 32enne di Casano, avrebbe fatto ricorso anche all’intimidazione, per il recupero dei crediti derivanti dalla vendita della droga.

Il ruolo di Chirivì sarebbe stato quello di provvedere all’approvvigionamento di cocaina, avendo i contatti con uno degli indagati. Il 43enne risponde inoltre di tre episodi di spaccio avvenuti fra giugno 2021 e aprile 2022.

L'inchiesta nata nel 2020

L’indagine è nata da un’aggressione subita nel novembre 2020 da un soggetto che sarebbe interno alle dinamiche associative criminali, dopo essere stato minacciato di morte per presunti debiti di natura economica legati agli stupefacenti. I successivi accertamenti hanno messo in luce il fatto che a Casarano, a contendersi l’egemonia del territorio, vi fossero due organizzazioni contrapposte, una delle quali operante all’interno del quartiere di case popolari di Contrada Botte.

Video | Le indagini e il blitz

L’attività investigativa, proseguita sotto la direzione della Dda di Lecce sino a febbraio del 2023, attraverso intercettazioni di conversazioni e comunicazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti, osservazioni e ricognizioni aeree, ha consentito di acquisire un quadro indiziario piuttosto solido e di accertare l’esistenza di due articolate e ben strutturate associazioni criminali nate sulla scia della scissione dell’originario gruppo casaranese facente parte della Sacra corona unita.

Nel corso delle indagini vi sono stai anche diversi arresti in flagranza (ben sedici), più varie segnalazioni alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti, sequestri di droga per circa 9 chili tra cocaina, marijuana e hashish, oltre che di circa 8mila euro, presunto provento dell’attività di spaccio.

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