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Cronaca Viale Aldo Moro

Assalto in gioielleria: "Gesto disperato", ma i due rapinatori restano in carcere

Restano in carcere i rapinatori che sabato scorso (18 aprile) hanno assaltato in pieno giorno la gioielleria Giove di viale Aldo Moro. Stefano Pennetta , 27 anni, difeso dall'avvocato Giampiero Iaia, e Cosimo Margherita, 34 anni, difeso da Giuseppe Guastella, si sono presentati nel pomeriggio di oggi (20 aprile) davanti al giudice per l'interrogatorio di convalida

BRINDISI – Restano in carcere i rapinatori che sabato scorso (18 aprile) hanno assaltato in pieno giorno la gioielleria Giove di viale Aldo Moro. Stefano Pennetta , 27 anni, difeso dall’avvocato Giampiero Iaia, e Cosimo Margherita, 34 anni, difeso da Giuseppe Guastella, si sono presentati nel pomeriggio di oggi (20 aprile) davanti al giudice per l’interrogatorio di convalida dell’arresto.

L’udienza è durata pochi minuti. I due si sono attenuti al classico canovaccio del rapinatore preso in flagranza di reato. Hanno cioè raffigurato il loro gesto come una sorta di atto disperato motivato da una situazione di grave difficoltà economica: un cliché in cui spesso si rifugia chi ricorre al malaffare per sbarcare il lunario.

La rapina era stata pianificata nei dettagli. Qualche giorno prima di entrare in azione, Margherita aveva eseguito un sopralluogo presso la gioielleria con il pretesto di far riparare la catenina della propria moglie. Sabato mattina, intorno alle ore 10, lo stesso Margherita, accompagnato da Pennetta, si è ripresentato con la scusa di ritirare la catenina. Ma erano armati di coltello.

Una volta all’interno del locale, si sono diretti dietro al bancone tentando di immobilizzare la titolare con delle fascette di plastica in uso fra gli elettricisti. Ma sono rimasti spiazzati dalla reazione del marito della gioielliera, che è uscito dal retrobottega impugnando una pistola legalmente detenuta, ha messo i malviventi in fuga e li ha bloccati nella porta di sicurezza dell’attività, attivando la chiusura dall’interno.  

Sul posto si è subito recata una guardia giurata dell’istituto di vigilanza convenzionato. Nel giro di pochi minuti sono arrivati anche i poliziotti della Squadra mobile e della sezione volanti. Rimasti intrappolati, Margherita e Pennetta non hanno potuto far altro che alzare le mani e lasciarsi ammanettare. 

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