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Cronaca

Assenteismo alla Asl, la Cassazione respinge le nuove richieste di arresto

BRINDISI - La Corte di Cassazione respinge la richiesta di ripristino della misura cautelare formulata dalla procura a carico dei presunti assenteisti in forza agli uffici Asl di via Dalmazia. Nelle ragioni della sentenza sono prevalse le argomentazioni del collegio difensivo che ha opposto contro la richiesta del pm Adele Ferraro l'inutilità del ripristino della custodia cautelare per assenza di rischio di reiterazione del reato (tutti gli indagati restano sospeso dal servizio per effetto della provvedimento disciplinare emesso dalla Asl stessa), e insussistenza del pericolo di fuga. Resterebbero i gravi indizi di colpevolezza, che saranno eventualmente approfonditi in sede processuale dato che lo stesso pm ha già chiesto il rinvio a giudizio per truffa al sistema sanitario nazionale degli indagati.

BRINDISI - La Corte di Cassazione respinge la richiesta di ripristino della misura cautelare formulata dalla procura a carico dei presunti assenteisti in forza agli uffici Asl di via Dalmazia. Nelle ragioni della sentenza sono prevalse le argomentazioni del collegio difensivo che ha opposto contro la richiesta del pm Adele Ferraro l'inutilità del ripristino della custodia cautelare per assenza di rischio di reiterazione del reato (tutti gli indagati restano sospeso dal servizio per effetto della provvedimento disciplinare emesso dalla Asl stessa), e insussistenza del pericolo di fuga. Resterebbero i gravi indizi di colpevolezza, che saranno eventualmente approfonditi in sede processuale dato che lo stesso pm ha già chiesto il rinvio a giudizio per truffa al sistema sanitario nazionale degli indagati.

Si tratta di Giuseppe Carella, 57 anni, medico radiologo, di Brindisi; Vito Capone, 56 anni, medico oculista, di Brindisi; Liliana Leone, 58 anni, medico odontoiatra, nata a Cagliari residente a Brindisi; Mario Poli, 52 anni, medico odontoiatra, di Brindisi; Giovanni Ungaro, 58 anni, di Brindisi, medico convenzionato, di Brindisi; Teodoro De Castro, 57 anni, dirigente medico dipendente, di Brindisi (Ungaro e De Castro sono stati arrestati in flagranza); Marisa Barnaba, 52 anni, infermiera (nata a Ostuni residente a Brindisi); Isa Capriglia, 47 anni, infermiera (nata a Ostuni residente a Brindisi); Carmela Corvetto, 65 anni, infermiera, 65 anni, di Brindisi; Anna Rita Greco, 39 anni, infermiera, di Brindisi; Maria Palazzo, 35 anni, infermiera, di Brindisi; Patrizia Palma, 40 anni, infermiera, di Brindisi

Poi Vincenza Macchitella, 58 anni, infermiera, di San Vito dei Normanni; Luigina Stefani, 53 anni, infermiera, di San Vito dei Normanni; Maria Gabriella Mongelli, 59 anni, coordinatrice infermieristica, di Brindisi; Cosimo Guadalupi, 64 anni, assistente amministrativo, di Brindisi; Maddalena Turi, 47 anni, assistente amministrativo presso il distretto, di Brindisi; Giampaolo Amaro, 61 anni, assistente amministrativo, di Brindisi; Biagio De Leonardis, 63 anni, assistente amministrativo, di San Vito dei Normanni; Gianfranco Di Maria, 50 anni, assistente amministrativo, di Brindisi; Antonio Pantaleo, 67 anni, assistente amministrativo, di Brindisi; Luigi Ruggiero, 66 anni, tecnico di radiologia, di Brindisi; Michele Ciciriello, 43 anni, centralinista (nato in Svizzera, residente a Brindisi); Umberto De Vincentis, 56 anni, autista, 56 anni, di Brindisi.

Un punto a favore della difesa dunque, composta dai legali Gianvito Lillo, Massimo Manfreda, Roberto Cavalera, Giuseppe Lanzalone, Ladislao Massari, Cinzia Cavallo e Cosimo Pagliara. Il centralista Ciciriello, difeso dal legale Pagliara, è riuscito a dimostrare di non essere l’autista indicato nella richiesta di arresto della procura. Ciciriello, che soffre di gravi problemi alla vista e non può guidare, è stato erroneamente indicato come conducente dei mezzi della Asl e sul suo conto il giudice per le indagini preliminari si era già espresso concedendo la revoca degli arresti domiciliari.

Gli imputati per i quali la procura ha chiesto il ripristino della misura cautelare finirono nel registro degli indagati del pm Adele Ferraro il 15 novembre scorso. Medici, infermieri e personale amministrativo furono accusati di aver abbandonato arbitrariamente il posto di lavoro, determinando come effetto collaterale l’abnorme crescita delle liste d’attesa dei pazienti. Le accuse più pesanti pendono sul radiologo brindisino Giuseppe Carella, 57 anni.  “Con artifici e raggiri induceva l’Asl di Brindisi in errore procurandosi un ingiusto profitto con pari danno per l’ente pubblico corrispondente alla retribuzione corrisposta ed effettivamente non dovuta – si legge nel capitolo dell’ordinanza firmata dal gip Eva Toscani dedicata al radiologo -, in particolare per avere ripetutamente marcato il badge nell’apposito orologio segnatempo di presenza installato presso il distretto della Asl di Brindisi per poi allontanarsi senza giustificazione, ovvero per essersi fatto marcare il badge da altri soggetti per fare ingresso nella struttura dopo la vidimazione effettuata da terzi o per allontanarsi senza giustificazione. Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto in violazione ai doveri inerenti una pubblica funzione e con abuso di relazioni d’ufficio e/o prestazioni di opera”.

Il tribunale del Riesame aveva concesso la revoca dei domiciliari, decisione al quale il pm ha presentato opposizione. L'udienza preliminare, per tutti, è fissata per il 29 settembre prossimo.

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