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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

“Assenteisti al Comune”: chiesto il processo per due impiegati

Imputati Carlo Larocca, titolare della pizzeria Romanelli, e Luigi Antonino: fissata l’udienza preliminare, l’Amministrazione chiede danni anche per lesione dell’immagine. Il primo potrebbe patteggiare: “Sistematicamente assente dall’ufficio, l’altro timbrava per lui”

BRINDISI – Dopo gli arresti del 29 luglio scorso, il pm chiede il processo per due dipendenti del Comune di Brindisi, settore Servizi sociali, accusati di truffa e falso in relazione alle presenze in ufficio, nel centro anziani, ritenute virtuali e non reali: Carlo Larocca e Luigi Antonino sono imputati a conclusione dell’inchiesta sull’assenteismo, avviata dopo un esposto anonimo ma circostanziato.

Il pm Valeria Farina ValaoriLarocca, 59 anni, nato e residente a Brindisi, noto più che per essere impiegato pubblico, perché titolare della pizzeria e della frigittoria Romanelli,  secondo l’accusa sarebbe stato “sistematicamente assente dal suo ufficio” mentre Luigi Antonino, 59, è collega che avrebbe timbrato il cartellino al posto suo. Non una-due-tre-volte, ma 233 volte, stando alla contabilità tenuta dai finanzieri e consegnata al pm Valeria Farina Valaori, titolare del fascicolo, che ha chiesto e ottenuto dal gip Tea Verderosa l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, poi sostituita con la misura interdittiva.

“Larocca era assente dal luogo del suo ufficio per quasi tutto l’arco della giornata lavorativa, per un anno e quattro mesi” più esattamente dal primo gennaio 2015 sino al 20 aprile 2016, giorno in cui i finanzieri hanno fatto visita nella sede del centro anziani del Comune, in via Spagna, rione Bozzano, per ascoltare i colleghi, a partire da Antonino. In media Larocca sarebbe stato presente in ufficio “non più di un’ora al giorno in questo lasso di tempo, a fronte delle sei previste dal contratto oltre ai rientri pomeridiani”. Tanto sostiene il pm e questo si legge nel provvedimento di arresto.

La Procura ha ottenuto il sequestro preventivo della somma pari a 21.646 euro e 98 centesimi “nella disponibilità dell’indagato Larocca” da reperire “su conti correnti bancari a lui intestati”: si tratta dell’importo corrispondente agli stipendi che il Comune ha accreditato sulla base delle presenze non effettive in ufficio, risultanti dal cartellino timbrato da altri. Più esattamente 16.515,04 euro nel 2015 più 5.131,94 nei primi quattro mesi del 2016. I finanzieri non hanno trovato nulla e per questo è stata sequestra l’auto, una Bmw, intestata a Larocca, la stessa usata per gli spostamenti.

L’udienza preliminare è stata fissata e si svolgerà il prossimo anno: in quella sede il Comune di Brindisi si costituirà parte civile con l’avvocato Franco Fanuzzi, al quale la Giunta Carluccio ha affidato incarico per chiedere i danni. Non solo quelli legati alla indebita percezione degli stipendi per i periodi di assenza, ma anche di immagine tenuto conto del clamore mediatico della vicenda riportata sui giornali nazionali.

L’Amministrazione, subito dopo gli arresti, ha avviato il procedimento disciplinare con la contestazione degli addebiti: a quanto pare, Larocca (difeso dall’avvocato Ladislao Massari) dovrebbe consegnare la lettera di dimissioni già pronta dallo scorso mese di agosto e potrebbe chiedere il patteggiamento della pena, mentre Antonino dovrebbe rinunciare a riti processuali alternativi al dibattimento.

Fonti di prova sono una serie di video realizzati dai finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria che mostrano Larocca a distanza di chilometri, talvolta anche centinaia, lontano da Brindisi come quando è stato pedinato e raggiunto sino a Bari, al punto vendita Acmei, di materiale elettrico, oppure nel Leccese presso i centri commerciali Brico e Metro, oppure nel Tarantino e nel Foggiano. Sempre in orario di lavoro.

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