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Cronaca Oria

Atti dell'appalto per la mensa scolastica indisponibili. Il Tar condanna il Comune

ORIA - Con buona pace del ministro Renato Brunetta, la trasparenza nelle pubbliche amministrazioni sembra destinata a restare ancora a lungo una chimera. Prova ne sia l’ultima sentenza del Tribunale amministrativo regionale, del 19 gennaio scorso, depositata il 9 febbraio, che condanna il Comune di Oria a esibire al consigliere comunale Giancarlo Marinò (difeso dall’avv. Cosimo Assanti) la documentazione relativa a tutti gli atti di gara per l’affidamento del servizio di mensa scolastica, e a pagare le spese di lite giudiziaria.

ORIA - Con buona pace del ministro Renato Brunetta, la trasparenza nelle pubbliche amministrazioni sembra destinata a restare ancora a lungo una chimera. Prova ne sia l’ultima sentenza del Tribunale amministrativo regionale, del 19 gennaio scorso, depositata il 9 febbraio, che condanna il Comune di Oria a esibire al consigliere comunale Giancarlo Marinò (difeso dall’avv. Cosimo Assanti) la documentazione relativa a tutti gli atti di gara per l’affidamento del servizio di mensa scolastica, e a pagare le spese  di lite giudiziaria.

Tutto ha avuto inizio il 2 settembre dello scorso anno, quando il consigliere comunale ora in forza a Sinistra Ecologia e Libertà, chiedeva con apposita istanza di poter accedere alla documentazione di tutti gli atti della gara relativi all’affidamento del servizio di mensa nelle scuole dell’infanzia comunali e per la preparazione di pasti caldi a persone anziane o in condizione di fragilità sociale del Comune di Oria. Intento della ricerca, verificare la correttezza delle procedure che avevano visto la Ladisa Spa aggiudicarsi l’importante appalto. Dopo quasi un mese, praticamente alla scadenza del trentesimo giorno utile, l’ente rispondeva che l’accesso agli atti non poteva essere consentito, a causa della assenza del responsabile del servizio.

“Situazione paradossale quella invocata dal Comune di Oria per mezzo del segretario generale – dichiara Marinò -, in quanto si impediva durante la procedura di affidamento del servizio stesso, a un consigliere comunale dell’opposizione di esercitare il proprio diritto–dovere di controllo, su una vicenda delicatissima che coinvolge la vita di moltissimi bambini e persone anziane”. Nonostante i continui tentativi, era diventato praticamente impossibile per il Consigliere Marinò ottenere copia, o quanto meno prendere visione dei documenti richiesti, con palese violazione della legge sulla trasparenza dell’azione amministrativa e sul diritto di accesso dei cittadini. Di traverso all’accesso agli atti, si mise anche il sindaco (ex) Cosimo Ferretti, autore di una nota a sostegno delle ragioni dei funzionari indirizzata al Tar nel corso del procedimento.

Rappresentato e difeso dall’avvocato Cosimo Assanti, il consigliere Marinò ha dovuto proporre ricorso al Tribunale amministrativo regionale, che gli ha dato ragione, per ottenere quanto il Comune illegittimamente e per ostinazione inspiegabile, negava. Con sentenza depositata il 9 febbraio, resa nella camera di consiglio del 19 gennaio scorso, presieduta da Luigi Costantini, non solo il Tar ha condannato il Comune di Oria a esibire tutta la documentazione richiesta entro trenta giorni, ma ha anche condannato lo stesso ente al pagamento delle spese di giudizio.

“E’ assolutamente inconcepibile – chiosa Marinò -, che l’inerzia o a volte l’ignoranza della legge da parte di alcuni organi amministrativi e politici debbano poi portare la collettività oritana a farsi carico di spese quali quelle legali come nel caso appena descritto, che logica vorrebbe essere addebitate direttamente ai funzionari o ai politici che hanno volontariamente o meno impedito ad un consigliere di esercitare le proprie prerogative di membro delle assise e di cittadino”.

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