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Cronaca

Brindisi, 20 giorni contro la mafia

BRINDISI – Sarà presentato domattina 25 settembre in conferenza stampa il progetto Brindisi Capitale dell’Antimafia. L’incontro si terrà alle ore 10 presso Palazzo Nervegna alla presenza del sindaco Mimmo Consales, del procuratore capo Marco Dinapoli, di Nicola Cainazzo presidente del Coni e i promotori dell’iniziativa, ovvero la scuola “Antonino Caponetto”, Proteo – Fare Sapere, Libera e l’ associazione Io Donna. L’evento si terrà a Brindisi dal 29 settembre al 20 ottobre prossimo. Nel capoluogo, per l’evento, giungerà anche Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, ucciso dalla mafia siciliana nell’82.

BRINDISISarà presentato domattina 25 settembre in conferenza stampa il progetto Brindisi Capitale dell’Antimafia. L’incontro si terrà alle ore 10 presso Palazzo Nervegna alla presenza del sindaco Mimmo Consales, del procuratore capo Marco Dinapoli, di Nicola Cainazzo presidente del Coni e i promotori dell’iniziativa, ovvero la scuola “Antonino Caponetto”, Proteo – Fare Sapere, Libera e l’ associazione Io Donna. L’evento si terrà a Brindisi dal 29 settembre al 20 ottobre prossimo. Nel capoluogo, per l’evento,  giungerà anche Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, ucciso dalla mafia siciliana nell’82.

Una città con la prospettiva di debellare il male dell’illegalità. Nasce così il progetto “Brindisi Capitale dell’Antimafia”. Brindisi che si dipingerà dei colori dell’arcobaleno per annientare la macchia nera della  mafia. Si partirà con la Marcia della Pace a cura dell’Ic Centro, nel pomeriggio del  29 settembre. Il percorso cittadino convergerà in piazza Santa Teresa e seguirà presso il Teatro Verdi, per il concerto di apertura a cura dell’Orchestra Giovanile del Conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce.

Tanti saranno gli eventi, spettacoli, e dibattiti che si susseguiranno nei ventidue giorni della manifestazione. Dal teatro ai giochi paralimpici (organizzati dal Coni), dai concerti ai dibattiti sulla mafia, sulla Scu e sul ruolo degli enti locali per combattere l’illegalità.

Ci saranno momenti dedicati a Melissa Bassi, la studentessa di Mesagne uccisa a soli 16 anni dalla bomba innescata da Giovanni Vantaggiato il 19 maggio scorso davanti alla scuola Morvillo Falcone. Il dibattito “Melissa Bassi: morire a 16 anni e non sapere il perché” si terrà il 10 ottobre e sarà a cura dell’Istituto secondario mesagnese E. Ferdinando, con Vincenzo Antonio Micia, Michele Illecito, Karen Cicolini e una delegazione di studenti della scuola.

“Brindisi città dell’Antimafia” si concluderà il 20 ottobre con una manifestazione che avrà inizio alle ore 10 e si chiuderà presso al piazzale Lenio Flacco con l’intervento di Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, il segretario regionale del Pci siciliano barbaramente ucciso da Cosa Nostra trent’anni fa con il suo autista (30 aprile 1982). Palermitano e vittima della mafia, Franco La Torre, porterà a Brindisi la sua testimonianza e di quanto avvenuto negli anni a seguito dell’omicidio del padre.

Da quel 30 aprile sono  passati trent’anni eppure solo il  12 gennaio 2007 la Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha emesso l’ultima di una serie di sentenze che ha portato a individuare in Giuseppe Lucchese, Nino Madonia, Salvatore Cucuzza e Pino Greco gli autori materiali dell’omicidio. Dalle rivelazioni di Cucuzza, diventato collaboratore di giustizia, è stato possibile ricostruire il quadro dei mandanti dell’agguato, identificati nei boss Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Antonino Geraci.

Pio La Torre – all’epoca segretario regionale del Partito comunista italiano, deputato della Camera per tre legislature - era diventato “scomodo” con quella sua proposta di legge che prevedeva l’introduzione  di un nuovo articolo, il 416 bis, per il reato di associazione mafiosa e che obbligava alla confisca dei beni riconducibili alle attività criminali  dagli arrestati.

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