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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Cagnetta salvata da morte atroce

SAN PIETRO VERNOTICO – Non solo chi se ne è sbarazzato non voleva più tenerla con sé, ma ne desiderava addirittura la morte, tanto da rinchiuderla in un sacchetto di plastica sigillato, senza nessun foro. Nemmeno fosse il peggiore degli esseri viventi presenti sulla faccia della terra. Doveva morire asfissiata. Per sua fortuna, però, non tutti sono crudeli ed è stata liberata prima che l’ossigeno presente nel sacchetto si consumasse del tutto.

SAN PIETRO VERNOTICO – Non solo chi se ne è sbarazzato non voleva più tenerla con sé, ma ne desiderava addirittura la morte, tanto da rinchiuderla in un sacchetto di plastica sigillato, senza nessun foro. Nemmeno fosse il peggiore degli esseri viventi presenti sulla faccia della terra. Doveva morire asfissiata. Per sua fortuna, però, non tutti sono crudeli ed è stata liberata prima che l’ossigeno presente nel sacchetto si consumasse del tutto.

Protagonista di questa triste avventura è una cagnetta meticcia di piccola taglia. A ridarle la vita una giovane di S. Pietro Vernotico,  Piera Schilardi, che domenica scorsa, per chissà quale coincidenza, percorreva proprio quel tratto di strada dove la piccola bastardina era stata appena abbandonata. Qualche minuto più tardi e quel sacchetto giallo, dalla forma anomala e animato, non sarebbe stato notato.

Già perché l’attenzione della ragazza è stata attirata proprio da uno strano movimento dell’involucro presente sul ciglio della carreggiata (la provinciale 86, la strada che collega San Pietro alla marina di Campo di Mare).

“Erano circa le 11.30 e stavo andando al mare quando all’improvviso in aperta campagna ho visto un sacco di colore giallo pieno di qualcosa muoversi – racconta Piera Schilardi – inizialmente non ci ho fatto caso, attribuendo la causa di quello spostamento al vento. Poi, però, mi sono resa conto che in realtà le fronde degli ulivi erano immobili e che quel sacco aveva effettuato dei movimenti troppo veloci perché fosse stato qualche spostamento di aria a fargli cambiare posizione. Qualcosa mi diceva che dovevo tornare indietro e controllare di cosa si trattasse”.

Così ha fatto “Quel sacco si muoveva in modo frenetico, era chiaro che conteneva qualche animale. Per fortuna proprio in quello stesso momento stava passando una pattuglia dei carabinieri della stazione di San Pietro Vernotico. Ho chiesto aiuto. Non potevo avvicinarmi da sola, non avevo idea di che razza di animale poteva esserci dentro. Al tempo stesso avevo capito che non si poteva perdere altro tempo”.

Aprire quel sacco non è stato per niente facile. La plastica era molto resistente, la sommità era bloccata a doppio nodo da uno spago molto spesso. “Quando finalmente siamo riusciti ad aprirlo dal suo interno è balzata fuori una cagnetta di poco più di un anno. Era terrorizzata, felice di essere libera ma con un’espressione sconvolta. Era sporca e denutrita e aveva un collare di acciaio”.

Qualche minuto in più e sarebbe morta soffocata. “Purtroppo però io non posso tenerla – conclude Piera Schilardi – ma mi prenderò cura di lei fino a quando qualcuno non vorrà adottarla”. Chi è interessato può mandarci una mail (redazione@brindisireport.it) o allegare la richiesta al post dell’articolo sulla nostra pagina Facebook.

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