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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Caso Torri Costiere, accolta l'eccezione di nullità: processo da rifare

Alcuni atti non messi a disposizione delle difese: il procedimento "torna indietro". Ex sindaco, consigliere comunale e altri accusati di alcuni presunti episodi di corruzione e falso. Il dirigente Del Citerna era stato assolto con rito abbreviato

BRINDISI - Accolte le eccezioni di nullità sollevate dalle difese degli imputati: il procedimento conseguente all'indagine sul restyling delle torri costiere brindisine, sulla realizzazione di un impianto di distribuzione e sulla nomina del figlio di un ex consigliere è da rifare. L'ordinanza emessa dal tribunale di Brindisi, in composizione collegiale (presidente: Tea Verderosa; giudici a latere: Adriano Zullo e Anna Guidone) risale all'udienza di ieri mattina, venerdì 15 marzo 2024. Per questo caso erano state rinviate a giudizio otto persone, tra le quali l'ex sindaco Mimmo Consales e l'attuale consigliere comunale Pasquale Luperti. Le difese, congiuntamente, avevano eccepito una eccezione di nullità, inizialmente sollevata dall'avvocato Fabio Di Bello, che assiste la geometra Marina Mautarelli. Gli altri imputati sono assistiti dagli avvocati Massimo Manfreda, Laura Beltrami, Roberto Cavalera, Giovanni Brigante, Oreste Nastari e Claudio Gatti.

Le persone coinvolte

Gli imputati in questo procedimento sono Mimmo Consales, ex sindaco di Brindisi; Pasquale Luperti, ex assessore all'Urbanistica e consigliere comunale; Salvatore Brigante, ex consigliere comunale; l'architetto Fabio Lacinio, all'epoca dei fatti dirigente del settore Urbanistica; il geometra Marina Mautarelli, già tecnico istruttore addetto al settore Urbanistica; Luigi Sergi, ex consigliere comunale; l'architetto Luigi dell'Atti, libero professionista; l'architetto Gregorio Paladini, progettista/direttore dei lavori di realizzazione di un impianto di distribuzione di gas metano. Per quanto riguarda Costantino Del Citerna, il vice segretario generale del Comune di Brindisi doveva rispondere di un capo d'imputazione. Assistito dal suo legale, l'avvocato Massimo Gabrieli Tommasi, aveva optato per il rito abbreviato. E' stato assolto, con la formula "il fatto non sussiste", dal gup del tribunale di Brindisi Vittorio Testi il 16 maggio 2023.

L'eccezione di nullità e i tempi di prescrizione

L'avvocato Fabio Di Bello e tutto il collegio difensivo hanno sollevato una questione preliminare: hanno eccepito la nullità della richiesta di rinvio a giudizio per omessa ostensione da parte del pm di un copioso numero di atti di indagine, compiuti prima dell'emissione dell'avviso di conclusione delle indagini, e non messi a disposizione delle difese con la notifica dello stesso. Gli atti verrano depositati successivamente, ma nel frattempo la geometra Mautarelli aveva sostenuto un interrogatorio, senza essere a conoscenza di tutti gli atti. Ciò avrebbe dunque generato e genera un grave vulnus al diritto di difesa della medesima. I giudici si sono quindi pronunciati, accogliendo l'eccezione e dichiarando nulli gli atti compiuti fin qui: a questo punto, "si torna indietro". Il pm dovrà notificare nuovamente la conclusione delle indagini, poi seguirà l'udienza davanti al gup. Gli episodi contestati sarebbero avvenuti tra il settembre 2015 e il gennaio 2016. La prescrizione dei presunti addebiti è un altro elemento da tenere, successivamente, in considerazione.

I capi di imputazione

Per quanto riguarda gli addebiti, i capi di imputazione sono tre. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto della procura di Brindisi, Antonio Negro, mentre l'attività investigativa è stata condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza. Il primo episodio tratta di una presunta corruzione: Lacinio avrebbe ricevuto da Paladini "una imprecisata somma di denaro (pari a diverse centinaia di euro)" per un parere favorevole sulla pratica per la realizzazione di un impianto di distribuzione di gas metano per autotrazione. Il secondo capo d'imputazione (altra presunta corruzione) viene contestato a Brigante, Consales e Sergi: l'ex sindaco e Brigante avrebbero promesso al consigliere Sergi (passato dalla maggioranza all'opposizione) "di nominare il figlio quale assessore al Patrimonio e alla Casa presso il Comune di Brindisi". Poi "solo Consales avrebbe promesso a Sergi di nominare il figlio quale componente del consiglio di amministrazione della Stp". Infine, viene contestata a Consales e a un dirigente la nomina del figlio di Sergi a componente dell'ufficio di supporto del sindaco. Tutto questo in cambio dei voti favorevoli di Luigi Sergi rispetto a proposte deliberative della maggioranza. C'è da aggiungere che il dirigente citato è Del Citerna, assolto "perché il fatto non sussiste". 

Il caso delle Torri Costiere

Il terzo e ultimo capo di imputazione viene contestato a Dell'Atti, Lacinio, Luperti e Mautarelli. L'accusa è in relazione alla redazione del progetto definitivo dell'intervento di restauro, valorizzazione e fruizione delle torri costiere brindisine, Torre Testa/Torre Punta Penne. Il progetto sarebbe stato redatto da professionisti esterni all'Amministrazione, senza incarico. Il progetto valeva un milione di euro. Dell'Atti avrebbe voluto - questa la ricostruzione - "accaparrarsi" l'incarico formale di progettazione esecutiva e di direzione lavori. Quindi, Lacinio, Luperti e Mautarelli si sarebbero adoperati per attribuire a Dell'Atti il conseguente incarico formale e avrebbero sollecitato indebitamente funzionari del Comune "affinché procedessero al tempestivo, e senza motivo prima di altri, pagamento di alcune dovute competenze professionali" in favore del libero professionista. In questo caso i reati contestati sono la falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, la falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e la corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio

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