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Cronaca

Contrabbando, respinte richieste di patteggiamento

LECCE - Respinta la richiesta di patteggiamento dal giudice per l’udienza preliminare di Lecce Maurizio Saso per la maggior parte degli imputati sottoposti a indagine per traffico di sigarette di contrabbando tra la Romania e le nostre coste.

LECCE -  Respinta la richiesta di patteggiamento dal giudice per l’udienza preliminare di Lecce Maurizio Saso per la maggior parte degli imputati sottoposti a indagine per traffico di sigarette di contrabbando tra la Romania e le nostre coste. Il giudice ha condannato i tarantini Giovanni Appeso di 38 anni e Vincenzo Maggio di 43 a due anni di reclusione. Gli altri saranno giudicati con il rito abbreviato.

Sono il presunto capo del gruppo di contrabbandieri A. F.; Vincenzo Pelonzi, 44 anni, nativo di Cisternino, residente a Pezze di Greco; Paolo Sorada, 69 anni, ostunese; Nicola Sedicina, 43 anni; Bernardo Di Mario, 43 anni, entrambi di Bari; Antonio Sambito, 39 anni; Davide Boccassini, 34 anni; Fabio Lato, 38 anni; Pasquale Genchi, 41 anni, tarantini.

Poi Antonio De Masi, 48 anni di Napoli; Emmanuel Zonta, 45 anni, di Cittadella,  in provincia di Padova, e Gesualdo De Masi, 43 anni, di Napoli. Processo ordinario invece per  Paolo Pavanello, 57 anni, di Treviso;  Paolo Marazzato, 45 anni, di Pordenone; Francesco Toniolo, 40 anni di Vicenza e Paolo Domenico Da Rold, 44 anni, Treviso.

Il traffico di sigarette si svolgeva tra la Romania, la Puglia e la Campania. F. sarebbe stato l’organizzatore assieme ai suoi due riferimenti nel Brindisino: Pelonzi e Sorada. Sigarette che sarebbero state immagazzinate nei capannoni di una ditta di autotrasporti con i cui camion le “bionde” venivano trasferite a Bari e in parte depositate in alcuni capannoni e in parte raggiungevano il Brindisino e finivano in garage di Pelonzi e Sorada. Dopo di che le sigarette venivano smistate per la vendita al dettaglio.

Fu una delle tante indagini connesse con l’Operazione Primavera, effettuata dieci anni fa su ordine del ministro dell’Interno Enzo Bianco. Quell’anno, era febbraio, una colonna di mezzi corazzati dei contrabbandieri, che trasportava sigarette, travolse e ridusse in un ammasso di rottami, la vettura a bordo della quale c’erano quattro finanzieri. Due morirono: Antonio Sottile e Alberto De Falco; altri due restarono feriti.

L’Operazione Primavera scattò il 28 febbraio. Enzo Bianco inviò 1.900 uomini a dare man forte alle forze dell’ordine del posto. Nei primi  diciassette giorni furono arrestate 92 persone, alcune anche all’estero come la faccia pulita del contrabbando Gerardo Cuomo, preso in Olanda; furono denunciate 135 persone; sequestrati 8.187 chili di sigarette; 44 fuoristrada blindati e armati di rostri per speronare e sventrare i mezzi delle forze dell’ordine; 18 vetture; 500 chili di esplosivo; autocarri, natanti, sostanze stupefacenti (un chilo di eroina, 700 grammi di cocaina, 900 grammi di hashish); armi di vario genere; apparati ricetrasmittenti (a Fasano fu individuata una potentissima stazione radio); depositi di sigarette e di automezzi dei contrabbandieri.

Sempre nelle campagne di Fasano fu scoperto un bunker sotterraneo: un pezzo di strada che portava in un uliveto veniva alzato da un sistema di argani e i mezzi carichi di sigarette scendevano sotto terra e svanivano nel nulla. Era un affare da capogiro il contrabbando. E si era talmente radicato in alcuni strati sociali che a Savelletri vendevano persino i modellini di auto della Guardia di Finanza travolti dai mezzi dei contrabbandieri come se fossero oggetti di culto, da collezionare.

Per fortuna di quei tempi, che tanti lutti hanno provocato, restano solo alcuni procedimenti giudiziari. Anche se non bisogna mai abbassare la guardia perché il contrabbando di sigarette è sempre in agguato, come dimostrano numerosi recenti sequestro.

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