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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Di Lauro: “La droga era per Lecce”

BRINDISI – Sapeva della droga ma doveva accompagnare l'albanese, e precisamente Mustafa Rustem a Lecce, dietro un compenso di tremila euro. E' questa la versione fornita al giudice questa mattina dal 56enne brindisino Teodoro Di Lauro, arrestato nella notte tra martedì e mercoledì scorso dagli agenti della squadra mobile della questura di Brindisi perché trovato in possesso di 15 chili di eroina suddivisa in 28 panetti.

BRINDISI – Sapeva della droga ma doveva accompagnare l'albanese, e precisamente Mustafa Rustem a Lecce, dietro un compenso di tremila euro. E' questa la versione fornita al giudice questa mattina dal 56enne brindisino Teodoro Di Lauro, arrestato nella notte tra martedì e mercoledì scorso dagli agenti della squadra mobile della questura di Brindisi perché trovato in possesso di 15 chili di eroina suddivisa in 28 panetti.

L'indagato è stato ascoltato alla presenza del suo legale di fiducia Daniela D'Amuri, il gip ha convalidato l'arresto confermando la misura cautelare in carcere. Di Lauro, volto già noto alle forze dell'ordine per reati di vario genere, è stato arrestato insieme ad altri quattro cittadini di nazionalità albanese. Dopo essere stato pedinato dai poliziotti, intorno alle 21 di martedì scorso è stato bloccato subito dopo aver caricato un borsone di colore scuro nella sua Ford Fiesta al cui interno c'era l'eroina.

Lo scambio è avvenuto a Sant'Apollinare all'altezza della banchina Feltrinelli. Gli albanesi alloggiavano su un peschereccio regolarmente approdato in quel tratto di banchina qualche giorno prima. La perquisizione all'interno dell'imbarcazione ha permesso di rinvenire alcuni sacchi di colore nero dove, secondo i poliziotti, era stata nascosta la droga prima di essere trasferita nel borsone del brindisino.

Secondo la versione del 56enne, invece, quella droga, di cui lui era perfettamente a conoscenza, doveva essere trasportata a Lecce insieme a uno dei quattro albanesi. Di Lauro si sarebbe offerto di fare da corriere dietro un compenso di tremila euro. I poliziotti, però, durante la perquisizione non hanno trovato traccia di denaro contante né sul peschereccio, né addosso agli albanesi, né nell'auto di Di Lauro.

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