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Cronaca Carovigno

Dispersi: proseguono le ricerche

CAROVIGNO - Proseguono anche stamane sulla terraferma e in mare le ricerche dei migranti eventualmente dispersi e che si spera possano essere sopravvissuti al naufragio di sabato sera della barca a vela (con una settantina di emigranti asiatici a bordo) andata a schiantarsi sugli scogli di Torre Santa Sabina, lungo il litorale di Carovigno, a nord di Brindisi. A condurre le operazioni con mezzi navali sono la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, la Capitaneria di Porto, i carabinieri presenti in zona con una motovedetta e con le pattuglie a terra.

CAROVIGNO - Proseguono anche stamane sulla terraferma e in mare le ricerche dei migranti eventualmente dispersi e che si spera possano essere sopravvissuti al naufragio di sabato sera della barca a vela (con una settantina di emigranti asiatici a bordo) andata a schiantarsi sugli scogli di Torre Santa Sabina, lungo il litorale di Carovigno, a nord di Brindisi. A condurre le operazioni con mezzi navali sono la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, la Capitaneria di Porto, i carabinieri presenti in zona con una motovedetta e con le pattuglie a terra.

Contestualmente alle ricerche, proseguono anche le indagini per individuare gli scafisti e fare luce su altri particolari del viaggio conclusosi tragicamente. La Sezione Navale delle Fiamme Gialle e gli agenti della Squadra mobile di della Polizia, con l’ausilio del personale in servizio presso l’Ufficio immigrazione e la collaborazione di alcuni interpreti, stanno ascoltando i 43 sopravvissuti assistititi presso il Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Restinco a Brindisi.

Buona parte di loro dicono di provenire dall'Iraq, dall'Iran, dal Bangladesh, dall'Afghanistan. Tre, sino ad oggi, i morti accertati. L'ultimo è stato ripescato ieri a mezzogiorno a una profondità di due metri tra le rocce della costa. È possibile che i migranti che mancano all'appello  (una trentina) siano fuggiti sulla terraferma. La barca, lunga 12 metri, battente bandiera Usa e partita dalla Turchia cinque giorni prima del tragico naufragio nelle acque della Mezzaluna, è stata disincagliata dalla secca e dalla scogliera dove era finita e portata in un vicino cantiere.

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