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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

E' morta Rita Levi Montalcini

ROMA - E' morta la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Il premio Nobel per la medicina, spirata nella sua abitazione a Roma, aveva 103 anni. La notizia del decesso è stata verificata anche dalla Questura di Roma. La senatrice a vita è morta intorno alle 14 nella sua casa in via di Villa Massimo, in una zona residenziale di Roma a due passi da Villa Torlonia.

ROMA - E' morta la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Il premio Nobel per la medicina, spirata nella sua abitazione a Roma, aveva 103 anni. La notizia del decesso è stata verificata anche dalla Questura di Roma. La senatrice a vita è morta intorno alle 14 nella sua casa in via di Villa Massimo, in una zona residenziale di Roma a due passi da Villa Torlonia.

La scienziata era con alcune persone care che, accortesi del peggioramento delle sue condizioni di salute, in un primo momento - come è stato riferito da loro stessi - hanno chiamato un'ambulanza per portarla alla vicina clinica Villa Margherita. Ma il quadro clinico è andato rapidamente peggiorando e il premio Nobel si è spenta nella sua abitazione.

"E' un faro di vita che si è spento". Così Piera Levi-Montalcini, nipote di Rita Levi Montalcini, consigliere comunale a Torino nel gruppo dei Moderati. Piera è in viaggio in treno verso Roma. "Si è spenta come si spegne un faro. Per fortuna non ha sofferto".

Nata a Torino il 22 aprile 1909, Rita levi Montalcini nel 1986 vinse il Premio Nobel per la medicina grazie alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa. E' stata, inoltre, la prima donna a essere ammessa alla Pontifica Accademia delle Scienze.  E' stata socia dell'Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche e tra i soci fondatori della Fondazione Idis-Citta della Scienza.

Figlia di un ingegnere ebreo, Adamo Levi, e di una pittrice, Adele Montalcini, trascorse l'infanzia e l'adolescenza nel capoluogo piemontese, dove frequentò anche la Facolta di Medicina e dove, nel 1936, si laureò con 110 a lode. Durante il fascismo emigrò in Belgio per tornare poi a Torino dove continuò le sue ricerche neurologiche. Dopo un periodo trascorso nell'astigiano Rita Levi Montalcini si trasferì con la famiglia a Firenze, fino a quando nel 1944 entrò nelle forze alleate come medico.

Alla fine della guerra tornò a Torino dove proseguì la carriera accademica. Nel 1947 accettò un incarico alla Washington University e negli anni successivi lavorò anche a New York e a Rio de Janeiro. Rimase negli Stati Uniti fino al 1977 e in tutti quegli anni continuò a  lavorare per dimostrare l'esistenza del fattore di crescita nervoso, proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso nei vertebrati. Grazie a questa scoperta vinse nel 1986 il Premio Nobel per la Medicina. Parte del denaro fu devoluto alla comunità ebraica di Roma per la costruzione di una sinagoga.

Parallelamente al lavoro negli Stati Uniti, Rita Levi Montalcini continuò a seguire diversi in progetti anche in Italia, per conto del Centro nazionale delle ricerche, dell'Istituto superiore di sanita, della Fao e di numerose societa scientifiche.

Accanto alla carriera di accademica e ricercatrice, Rita Levi Montalcini si è sempre distinta anche per le sue battaglie in favore delle donne. Negli anni '70 partecipò attivamente alle iniziative per la regolamentazione dell'aborto e rinunciò ad avere un marito e una famiglia per dedicarsi completamente alla scienza. Portò avanti anche progetti per aiutare le donne africane ad emanciparsi.

Nel luglio del 1992, insieme alla sorella gemella Paola, fondò in memoria del padre Adamo Levi, la Fondazione Levi-Montalcini Onlus, con il motto 'Il futuro ai giovani' per favorire l'orientamento allo studio e al lavoro delle nuove generazioni, diventata operativa nel novembre dello stesso anno.

Nel corso della sua carriera, oltre al Nobel, ottenne altri importanti riconoscimenti, tra cui cinque lauree honoris causa e il Premio Max Weinstein, per i suoi contributi alla ricerca neurologica, il Premio Feltrinelli e il Premio internazionale Saint-Vincent.

Nel 2006, dopo la vittoria dell'Unione alle politiche, il suo voto fu decisivo per accordare la fiducia al governo Prodi, che sostenne fino alla caduta. Tra le molte curiosita che la riguardano c'è anche la decisione dell'Istituto nazionale di Astrofisica di dedicare l'asteoride 9722, scoperto nel 1981 proprio alla scienziata.

Il fattore di crescita neuronale (Ngf) scoperto dalla Montalcini avrà un futuro per arginare le malattie degenerarive del cervello, come l'Alzheimer. Ne è sicuro Luigi Aloe, uno dei ricercatori che ha lavorato gomito a gomito per 40 anni con il premio Nobel e ha firmato alcune degli studi più importanti con la scienziata italiana.

" Ho cominciato a collaborare con la professoressa Montalcini negli Stati Uniti quando ero un tecnico di laboratorio - racconta Aloe- e solo dopo alcuni anni mi sono laureato. Per me Montalcini è stata una grande donna e scienziata capace di parlare con tutti, dalle persone più umili a quelle più colte e potenti. Lavoratrice instancabile aveva un costante desiderio di scoprire qualcosa di utile e aveva la capacità di lavorare in rete con molte persone. Credo - conclude Aloe - che la molecola che le è valso il Nobel avrà importanti sviluppi per alcune malattie della senescenza e della vista".

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