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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca San Michele Salentino

Le tolgono il reddito di cittadinanza per falsa dichiarazione: arriva l’assoluzione

In aula non hanno retto le accuse a carico di una madre di famiglia 37enne di San Michele Salentino

SAN MICHELE SALENTINO – Era accusata di aver "barato" per ottenere il reddito di cittadinanza, ma in tribunale è riuscita a far valere le sue ragioni. E’ stata assolta con formula piena, perché il fatto non sussiste, una madre di famiglia 37enne di San Michele Salentino rinviata a giudizio per aver dichiarato il falso. La sentenza è stata emessa nella giornata di giovedì (31 marzo) dal giudice del tribunale di Brindisi, Vilma Gilli. La donna, difesa dall’avvocato Riccardo Mele, presentò istanza per il sussidio nel gennaio 2021. Secondo l’accusa, però, l’imputata dichiarò di risiedere in un appartamento di San Michele Salentino con nucleo familiare composto dai due figlioletti, mentre in realtà abitava a Carovigno anche con il marito, che risultava proprietario di abitazioni e terreni e aveva percepito redditi da lavoro. 

Ma nel corso del processo la difesa ha dimostrato che l’istanza per ottenere il reddito di cittadinanza era stata inviata nel gennaio del 2021 e che il contratto di locazione dell’abitazione dell’imputata era del febbraio 2018 regolarmente registrato e non gratuito. Inoltre la 37enne, come attestato dei documenti prodotti dal suo avvocato, aveva regolarmente pagato bollette gas e luce. Tenuto conto che il decreto legge istitutivo del reddito di cittadinanza è dell’aprile 2019, appariva improbabile, se non impossibile, che oltre un anno prima i coniugi avessero assunto un impegno economico ipotizzando la possibile concessione del reddito di cittadinanza. 

Secondo la difesa le prove a carico dell’imputata erano contraddittorie e prive di certezza, basate su dati non oggettivi. Inoltre non si era tenuto conto del periodo di Covid e della grave malattia invalidante dell’imputata. Anche il pm di udienza ha chiesto assoluzione per mancanza della prova. Ottenuta l’assoluzione, la donna cercherà di ottenere il ripristino del sussidio, revocato a seguito dell’avvio del procedimento penale. A tal proposito è già stato presentato un ricorso contro il provvedimento di revoca. 

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