Famiglia distrutta in un incidente, chiesto il giudizio per camionista di Ceglie
BRINDISI – Chiuse le indagini dal sostituto procuratore Raffaele Casto per l’incidente stradale verificatosi nel dicembre 2009 che provocò la morte di una coppia residente a Francavilla fontana e il ferimento della loro bimba che all’epoca aveva due anni e mezzo. Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio del conducente dell’autocarro che si scontrò con la Renault Clio guidata da Antonio Tomaselli, 40 anni, di Francavilla Fontana, con a bordo la moglie Concetta D’Angelo, 35 anni, nativa di Mesagne, e la loro bambina. Si tratta di Pasquale Suma, camionista cegliese, dipendente della ditta “Messapia Inerti”. Il camionista, difeso dall’avvocato Danilo Cito, è accusato di omicidio colposo.
BRINDISI – Chiuse le indagini dal sostituto procuratore Raffaele Casto per l’incidente stradale verificatosi nel dicembre 2009 che provocò la morte di una coppia residente a Francavilla fontana e il ferimento della loro bimba che all’epoca aveva due anni e mezzo. Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio del conducente dell’autocarro che si scontrò con la Renault Clio guidata da Antonio Tomaselli, 40 anni, di Francavilla Fontana, con a bordo la moglie Concetta D’Angelo, 35 anni, nativa di Mesagne, e la loro bambina. Si tratta di Pasquale Suma, camionista cegliese, dipendente della ditta “Messapia Inerti”. Il camionista, difeso dall’avvocato Danilo Cito, è accusato di omicidio colposo.
L’incidente avvenne sulla provinciale che collega Ostuni con Francavilla Fontana il 15 dicembre del 2009. Il camion procedeva in direzione di Ostuni mentre la Clio proveniva dalla direzione opposto. L’impatto fu violentissimo. Concetta D’Angelo morì sul colpo. Il marito fu ricoverato nell’ospedale Perrino di Brindisi. Dopo dieci giorni morì pure lui. La bambina, ricoverata in gravi condizioni al Policlinico di Bari, riuscì a riprendersi. La famiglia D'Angela è rappresentata dall'avvocato Mino Di Castri.
