Festa della Liberazione: ricordati i brindisini che sfidarono il Nazifascismo
Anche quest'anno, si sono svolte in piazza Santa Teresa le celebrazioni istituzionali dell'anniversario della liberazione dal nazifascismo. L'evento è poi proseguito in piazza Sottile - De Falco, dove si è tenuta la manifestazione organizzata dall'Anpi (Associazione nazionale partigiani) in memoria dei caduti brindisini
BRINDISI – Anche quest’anno, si sono svolte in piazza Santa Teresa le celebrazioni istituzionali dell’anniversario della liberazione dal nazifascismo. L’evento è poi proseguito in piazza Sottile – De Falco, dove si è tenuta la manifestazione organizzata dall’Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) in memoria dei caduti brindisini.
Al primo appuntamento hanno aderito: i massimi rappresentanti locali delle istituzioni civili, religiose e militari; partigiani e reduci; rappresentanti delle scuole, delle associazioni combattentistiche e d’Arma. Il prefetto di Brindisi, Nicola Prete, ha rimarcato i valori insiti nella lotta di liberazione della penisola dall’oppressione nazifascista. Il sindaco Mimmo Consales ha ricordato come anche Brindisi “pagò il suo caro prezzo di vite umane durante la seconda guerra mondiale e continua a pagarlo, sia pure sotto forme differenti. Mi riferisco – prosegue il primo cittadino - ai nostri uomini delle forze armate, così come a coloro che sono impegnati nella Polizia di Stato, nell’Arma dei carabinieri e nella Guardia di Finanza".
"Ne è scorso tanto sangue anche in questi ultimi decenni nella lotta alla criminalità organizzata e ad ogni forma di illegalità. Un esempio su tutti è costituito dai finanzieri Sottile e De Falco, che da soli hanno resistito alla furia assassina di una banda di contrabbandieri. Il loro sacrificio, però, non fu vano perché Brindisi seppe ritrovare la forza di resistere, di reagire e quindi di vincere la battaglia contro i disonesti e gli assassini”. E vi è poi un riferimento ai marò Girone e Latorre, trattenuti da oltre due anni in India, “che aspettano in India una giustizia che tarda ad arrivare".
"Ma è Resistenza – conclude il sindaco – anche quella che vivono tutti i giorni le tante migliaia di disoccupati della nostra città, costretti a combattere contro la fame e contro il disagio, senza farsi prendere dallo sconforto per uno Stato che non sempre riesce a far sentire compiutamente la sua presenza”. E’ stata vissuta con grande partecipazione, poi, la cerimonia organizzata dall’Anpi per ricordare, in presenza dei rispettivi famigliari, le medaglie d’oro e d’argento dei caduti brindisini alla Resistenza: De Tommaso Orlando, Gigante Vincenzo Antonio, Gasco Giovanni Mario, Ayroldi Antonio, Faggiano Pompilio.
“Con questa iniziativa - si legge in una nota dell’Anpi - l’Anpi di Brindisi continua l’impegno preso, sin dalla nascita, di promuovere e salvaguardare la memoria dei valori fondanti della nostra democrazia e della Costituzione nata dalla Resistenza, valori inestimabili dai quali il nostro vivere democratico trae forza e vitalità”.
“Il sacrificio dei nostri partigiani e dei combattenti della libertà e di generazioni di democratici ed antifascisti – si legge ancora nel comunicato - non deve essere vano, bisogna fare tesoro di questa esperienza, in modo che sia di esempio per tentare di risolvere le urgenze democratiche che vive il nostro Paese, come quelle del lavoro con la insopportabile e altissima disoccupazione giovanile, come la mancata parificazione tra i sessi e l’allarmante incrudelirsi del terribile fenomeno del femminicidio, con i discutibili tentativi di modificare profondamente la Costituzione e gli organismi democratici rappresentativi senza molto rispetto della volontà popolare e dello stesso spirito costituzionale che in essi dovrebbe essere rappresentata".
" Inoltre – conclude la nota - l’Anpi di Brindisi esprime preoccupazione al riemergere nel Paese e nell’Europa di egoismi particolari, localistici e /o nazionali che si esprimono attraverso squallidi rigurgiti neofascisti e di populismi di vario tipo che minano la convivenza pacifica”. Durante la cerimonia sono state lette le ultime lettere ultime lettere del maggiore Ayroldi, prima che perdessi la vita nel martirio delle fosse Ardeatine. (Le foto sono di Gianni Di Campi)