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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Droga anche nella comunità per minori: chiesti oltre 120 anni di carcere

Le richieste della pm della Dda di Lecce nei confronti dei 12 imputati che hanno optato per il rito abbreviato. Le indagini dei carabinieri hanno portato a dieci arresti eseguiti il 26 maggio 2023

Oltre 120 anni di reclusione richiesti per i dodici imputati che hanno optato per il rito abbreviato. E' quanto chiesto dalla pm della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Carmen Ruggiero, venerdì 26 gennaio scorso in un'aula del Tribunale di Lecce, davanti alla gup Anna Paola Capano. Il procedimento è scaturito dalle indagini condotte dai carabinieri di Francavilla Fontana, indagini incentrate su un presunto traffico di droga nella Città degli Imperiali e in alcune zone limitrofe. Le sostanze stupefacenti sarebbero circolate anche all'interno di una comunità per minori, con il beneplacito di un educatore (il cui nome è estraneo a questo processo). Il 26 maggio 2023 i militari francavillesi, diretti dal comandante Alessandro Genovese, chiusero il cerchio con dieci arresti, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip del Tribunale di Lecce Silvia Saracino.

L'indagine cristallizza i giri dello stupefacente a cavallo tra il 2019 e il 2020, ma riguarda anche episodi precedenti. A nove imputati viene contestato il reato associativo: Giuseppe Candita è ritenuto "organizzatore, capo e finanziatore" del presunto sodalizio. Daniele Di Palmo per gli inquirenti sarebbe stato il fornitore dei tre tipi di stupefacenti trattati, cioè hashish, marijuana e cocaina. Avrebbe fornito inoltre gli stampini da applicare sulle confezioni di droga, quali "marchio di fabbrica". "Colleghi" fornitori agli altri partecipanti sarebbero anche Giosuè Siena e Lorenzo Chionna. I capi di imputazioni sono numerosi e riguardano perlopiù cessioni di stupefacente. Per comunicare venivano utilizzate note applicazioni di messaggistica istantanea. Nelle conversazioni si alternano termini espliciti per indicare lo stupefacente ("erba", "fumo", "bamba") a termini evocativi: la cocaina a volte era definita "batistuta", in onore del mitico bomber argentino che ha entusiasmato i tifosi calcistici della serie A tra gli anni Novanta e gli inizi di quelli Duemila.

Ecco di seguito, le richieste di condanna formulate dalla pm Ruggiero. Giuseppe Candita, 26 anni, di Francavilla Fontana: 18 anni e sei mesi di reclusione; Daniele Di Palmo, 35 anni, di Francavilla Fontana: 14 anni e tre mesi; Stefano Conte, 27 anni, di Oria: dieci anni; Lorenzo Chionna, 28 anni, di Francavilla Fontana: dodici anni; Alessia Letizia, 24 anni, di Francavilla Fontana: otto anni; Cosimo Ammaturo, 31 anni, di Francavilla Fontana: dieci anni; Mario Candita, 58 anni, di Francavilla Fontana: 12 anni; Pietro Ruggiero, 27 anni, di Francavilla Fontana: otto anni e quattro mesi; Giosué Siena, 32 anni, di Francavilla Fontana: undici anni e quattro mesi; Marco Balestra, 26 anni, di Francavilla Fontana: cinque anni; Antonio Ribezzo, 27 anni, nato a Ceglie Messapica e residente a Francavilla Fontana: otto anni; Cosimo Candita, 26 anni, di Francavilla Fontana: cinque anni.

Come già accennato, un aspetto "singolare" è la presenza di droghe in una comunità per minori. Tra i dieci arrestati figurava anche un minorenne all'epoca dei fatti contestati. Si tratta del 22enne A.G., di Latiano (della sua posizione se ne occupa il Tribunale per i minorenni di Lecce). Il ragazzo all'epoca era ospite di una nota comunità educativa destinata ai minorenni. La sostanza stupefacente sarebbe stata ceduta ad altri ragazzi ospiti della comunità e a un educatore della stessa. Il particolare inquietante dunque è nella consapevolezza - per gli investigatori - da parte dell'educatore dei "giri" illeciti. Questa figura professionale (è bene ripetere che l'uomo è estraneo a questo procedimento), per gli inquirenti, avrebbe non solo tollerato queste "iniziative", ma le avrebbe addirittura incoraggiate.

La prossima udienza è stata fissata per il 23 febbraio 2024. La parola passerà alle difese degli imputati. Il collegio difensivo è così composto: Pasquale Annicchiarico, Giancarlo Camassa, Dario Budano, Michele Fino, Domenico Attanasi, Donato Manelli, Mariangela Calò, Ladislao Massari, Daniela D'Amuri e Giada Pantaleo.

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