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Cronaca

I pellegrini del Medioevo: quando le vie della fede portavano a Brindisi

Nell’ambito delle Giornate europee del Patrimonio, il Club Unesco Brindisi ha promosso, in collaborazione con la sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, un incontro di studi e ricerca storica sul tema: “La Chiesa del Santo Sepolcro negli itinerari medievali di pellegrinaggio”

BRINDISI - Nell’ambito delle Giornate europee del Patrimonio, il Club Unesco Brindisi ha promosso, in collaborazione con la sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, un incontro di studi e ricerca storica sul tema: “La Chiesa del Santo Sepolcro negli itinerari medievali di pellegrinaggio”. Il convegno, svoltosi la sera del 18 settembre presso l’auditorium del Museo Ribezzo, ha visto la partecipazione di tre esperti delle vie di pellegrinaggio medievale: i professori Marco Leo Imperiale, Luigi Oliva e Giuseppe Marella. Ad introdurre i lavori, Clori Palazzo, presidente del Club Unesco Brindisi, e Antonio Mario Caputo, segretario della sezione brindisina della Società di Storia Patria per la Puglia.

Nella sua introduzione la dottoressa Palazzo ha ricordato l’intento delle Giornate europee del Patrimonio (potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le nazioni europee) e le priorità dell’Unesco sin dagli anni Settanta (la salvaguardia e la conoscenza del patrimonio). La presidente del Club Unesco-Brindisi,  ha quindi ricordato la delibera della giunta regionale del 2013 ( 1 Luglio, n. 1174) con la quale si è avuta l’approvazione del tracciato del percorso pugliese della via Francigena per ottenere il riconoscimento dal Consiglio europeo.

Il pubblico-5-15I tre relatori hanno conseguito presso l’Università del Salento il titolo di dottore di ricerca in Storia dei centri, delle vie e della cultura dei pellegrinaggi nel Medioevo euro mediterraneo e fanno parte del gruppo di ricerca nato nel Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università del Salento nell’ambito dei progetti “Via Francigena pugliese” e “Verso Gerusalemme”.

Come evidenziato da Caputo, insieme alla professoressa Anna Trono i tre esperti hanno fondato, presso lo stesso dipartimento, il centro di studi e ricerche “Viator Studie Centre”, che annovera alcuni dei maggiori accademici europei del settore.  Il professore ha quindi ricordato le tre tappe mèta dei pellegrinaggi medievali: la Terrasanta, Roma e San Giacomo di Compostela, affermando che “quando si andava in Terrasanta naturalmente Brindisi era l’ultima tappa per potersi imbarcare”.

“La Via Appia: storia, percorsi e architetture” è  stato  l’argomento centrale della relazione del professor Luigi Oliva, il quale ha raccontato gli itinerari percorsi dai pellegrini attraverso mappe e immagini. La Via Appia, come ricorda Oliva, era una via consolare, la Regina Viarum, che in origine doveva unire Roma con i possedimenti più vicini della Campania, di Gaeta e Terracina, successivamente prolungata prima a Taranto e poi a Brindisi.

“È una via che nasce con una funzione specifica di collegamento immediato. È una via che viene realizzata con delle tecniche ingegneristiche molto avanzate per il tempo”, evidenzia Oliva, che pone l’attenzione sulla Via Appia come strada di collegamento verso Gerusalemme. “Ciò che era importante per il viaggiatore medievale non era la strada in sé, quanto la meta da raggiungere, per cui ogni luogo, ogni tratto di strada, ogni situazione che gli permetteva di raggiungere più velocemente o sicuramente la meta finale, era sicuramente preferito. Oppure il percorso poteva anche dipendere dallo sviluppo di centri religiosi importanti”.

Da sinistra, Giuseppe Marella e Luigi Oliva-2Poi una lettura degli itinerari su base cartografica per la fase medievale, le immagini del tracciato dell’Appia tra Taranto e Brindisi così come è stato riconosciuto attraverso gli scavi archeologici ei segni conservati. E, infine, i santuari attraversati dai pellegrini in Puglia nel Medioevo.

Il secondo relatore è stato il professor Giuseppe Marella, che ha relazionato su “San Giovanni al Sepolcro in Brindisi e l’arte dei pellegrinaggi medievali”. Marella ha proposto una breve cronistoria di Brindisi partendo dal 1071, anno in cui la città fu definitivamente conquistata dai Normanni, sino ad arrivare al 1883, quando la chiesa di San Giovanni al Sepolcro divenne sede del nuovo Museo civico. Quindi il professore ha mostrato alcuni dettagli del portale nord della chiesa, degli affreschi interni ed alcuni esempi di copie del Santo Sepolcro in Europa e in Oriente.

Un altro modo di leggere gli itinerari, cioè quello di studiare i manufatti,  è stato offerto dal terzo relatore del convegno, l’archeologo Marco Leo Imperiale, che ha conferito su “I pellegrinaggi medievali per Gerusalemme: itinerari e manufatti”. Imperiale partendo dalla mappa prodotta da Heinrich Bunting del 1581, nella quale si vede Gerusalemme come al centro del mondo, ha mostrato una ricostruzione, uno schema del Santo Sepolcro con quelli che dovevano essere, in origine nel I sec. d. C. i luoghi della morte e della sepoltura di Cristo. Poi l’itinerario scritto lasciato dal vescovo inglese di Canterbury che, ricorda Imperiale, poco prima dell’anno Mille andò a prendere a Roma il pallio, simbolo del suo vescovato, l’Itinerarium burdigalense e quello di Nikulas Bergsson, abate di Munkathvera.

Marco Leo Imperiale-2Imperiale parla quindi di Brindisi e Otranto nel Medioevo. Brindisi è rappresentata nell’Iter de Londinio in Terram Sanctam, ampia documentazione nella quale si parla della città come porto d’imbarco dei pellegrini, come uno dei porti pugliesi preferibile, a quei tempi, per l’attraversamento dell’Adriatico. Anche Otranto era luogo d’imbarco per i pellegrini. Il professore conclude spiegando dove gli archeologi trovino gli oggetti dei pellegrini (nelle sepolture degli stessi viandanti e nei corsi d’acqua) e delle insegne di pellegrinaggio e delle ampolline portate dai pellegrini di ritorno dal viaggio. Una di queste è custodita nel Museo diocesano di Brindisi.

Il prossimo appuntamento con la Società di Storia Patria per la Puglia si terrà il 22 settembre presso l’albergo Internazionale di Brindisi con il convegno sull’esplosione della Benedetto Brin nel porto di Brindisi. Giorno 26 Settembre, alle ore 18.00, presso l’hotel Internazionale si parlerà di Brindisi capitale d’Italia al secondo premio Arch. Filippo Danese. Ragazzi di scuole medie e superiori interverranno con dei temi riguardante l’argomento della seconda guerra mondiale.

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