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I sindacati di polizia accusano: "Chiacchiere e basta. I politici pensano alle poltrone, a noi tagliano uomini e mezzi"

BRINDISI – Durissimo comunicato, questa mattina, dei sindacati di polizia Sap, Siulp e Silp Cgil, all’indomani del vertice interforze di Francavilla Fontana, svolto sieri sera alla presenza del sottosegretario Alfredo Mantovano, dei procuratori Cataldo Motta e marco Di Napoli, e del prefetto Nicola Prete, dedicato all’emergenza Francavilla Fontana dopo l’agguato a raffiche di Kalashnikov sulla superstrada Brindisi-Taranto, giovedì mattina. Per i sindacati dei poliziotti, si tratta dell’ennesima inutile ricerca di palliativi ad una situazione molto grave, in cui le forze dell’ordine, colpite dai tagli ai bilanci, rischiano di essere soccombenti.

BRINDISI – Durissimo comunicato, questa mattina, dei sindacati di polizia Sap, Siulp e Silp Cgil, all’indomani del vertice interforze di Francavilla Fontana, svoltosi ieri sera alla presenza del sottosegretario Alfredo Mantovano, dei procuratori Cataldo Motta e Marco Di Napoli, e del prefetto Nicola Prete, dedicato all’emergenza Francavilla Fontana dopo l’agguato a raffiche di Kalashnikov sulla superstrada Brindisi-Taranto, giovedì mattina. Per i sindacati dei poliziotti, si tratta dell’ennesima inutile ricerca di palliativi ad una situazione molto grave, in cui le forze dell’ordine, colpite dai tagli ai bilanci, rischiano di essere soccombenti.

In effetti, agire nel traffico delle 5,30 del mattino tra due città industriali, sta a sottolineare che sulla statale 7 ci sono molti più autovelox delle varie polizie municipali che pattuglie delle forze dell’ordine, costrette a centellinare le forze e le risorse. Ciò ormai sta determinando esasperazione anche all’interno delle stesse organizzazioni sindacali degli agenti, che da tempo denunciano la ripresa delle attività di criminalità organizzata nel Brindisino, e contestualmente i rischi dovuti alle carenze di organici e mezzi da parte delle forze dell’ordine. Non si sono ancora spente del tutto le polemiche sul reale numero di pattuglie che i comandi territoriali, la questura e i commissariati sono in grado di mettere in campo.

“Apprendiamo dai giornali locali l’urgenza delle iniziative intraprese dal summit sulla sicurezza dopo l’efferato omicidio di un ragazzo a cui è stata strappata la giovane vita. Le solite, stucchevoli parole – accusano senza mezzi termini i tre sindacati di polizia - senza alcun fatto concreto tranne il palliativo di qualche pattuglia dei Reparti Prevenzione Crimine di città vicine e l’aggiunta di qualche militare dell’Arma dei Carabinieri”.

“Questo governo (con lettera minuscola) ha tradito le Forze dell’Ordine – sottolineano Sap, Siulp e Silp - e la comunità civile. La delinquenza dilaga, riprende piede, si contende il territorio ma i politici nicchiano, sottovalutano, minimizzano. Mancano risorse umane ed economiche. Su 45 poliziotti andati in pensione ne sono arrivati solo 2. Bisogna reagire, intervenire concretamente con fatti e non più con vanagloriosi proclami ai quali la nostra gente non crede più”.

“La sicurezza – prosegue il comunicato - deve essere un investimento non un continuo tagliare i fondi, nelle nostre realtà assistiamo ad un continuo stringere la cinghia con missioni non pagate, ticket negati, e in altri posti ed in altre realtà assistiamo a continui baccanali. A noi neanche le briciole dei continui sperperi che questo governo crede di ammantare. Continueranno a giungere risultati – però si impegnano gli agenti con i cittadini - e come sempre, saranno esclusivamente frutto dei sacrifici degli operatori delle Forze dell’Ordine, non certo il risultato di un auspicabile attento, analitico e lungimirante programma politico, purtroppo inesistente”.

“Pensate che, nel recente passato, abbiamo chiesto un incontro con esponenti politici di governo ma nessuno – denuncia in conclusione il comunicato - ha inteso ascoltarci. Conoscono bene le nostre precarietà, conoscono bene i nostri disagi, sanno altrettanto bene di non essere in grado di dare risposte. Evidentemente sono troppo presi a contendersi la poltrona. La gente è stanca di continui e pubblici litigi, la gente è stanca di vedere le questioni importanti tra le quali la sicurezza, accantonate a discapito di gossip e pettegolezzi di bassa lega. Bisogna lavorare per risanare il Paese. Questa è la verità”.

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