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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il Giorgi intitola l'aula magna a Borsellino: emozionata la sorella Rita

C'era silenzio, attenzione, voglia di ascoltare e sapere. Questo si poteva constatare partecipando alla manifestazione per l'intitolazione dell'aula magna al magistrato Paolo Borsellino, promossa ed organizzata sabato 29 marzo, dall'Istituto industriale "Giorgi" a conclusione del progetto "I Tasselli della legalità".

BRINDISI - C’era silenzio, attenzione, voglia di ascoltare e sapere. Questo si poteva constatare partecipando alla manifestazione per l'intitolazione dell'aula magna al magistrato Paolo Borsellino, promossa ed organizzata sabato 29 marzo, dall’Istituto industriale “Giorgi” a conclusione del progetto “I Tasselli della legalità”.

Ospite d’eccezione dell’iniziativa, l’europarlamentare Rita Borsellino, sorella del magistrato siciliano, oltre al procuratore della Repubblica di Lecce Cataldo Motta, all’arcivescovo di Brindisi, Domenico Caliandro, al prefetto Nicola Prete e al provveditore agli studi di Brindisi, Vincenzo Melilli. I saluti della dirigente scolastica, Maria Luisa Sardelli, un caloroso applauso per ricordare Borsellino e qualche lacrima di commozione, hanno aperto il dibattito.

Rita Borsellino-2“Sono emozionata – afferma Rita Borsellino – e molto contenta di vedere che tanta gente sia qui con me per ricordare mio fratello. Posso dirvi che io, ancora adesso, credo non esista una verità in merito a quanto è accaduto. Il ricordo di Paolo è sempre vivo dentro di me e anche se si è tentato più volte di mascherare la sua memoria, non è stato mai possibile perché stiamo parlando semplicemente di storia che non può essere mistificata. E’ importante oggi il compito della scuola e degli educatori perché la società in cui vivete voi giovani è la conseguenza di ciò che è esistito negli anni passati.”

“Mio fratello era un uomo di giustizia – prosegue - il suo atto di eroismo lo ha compiuto nel momento in cui ha deciso di portare avanti con forza le sue idee, mantenendo sempre coerenza: si assumeva la responsabilità di dire ‘non è giusto’ e questo gli ha consentito di essere quello che era. Lui credeva molto nei giovani, pensava fosse fondamentale che ognuno imparasse sin da subito a percepire il fresco profumo di libertà. Per questo a voi tutti, lancio il suo messaggio, affinché Paolo possa essere il vostro punto di riferimento”.

"Avere potere, essere magistrati non significa essere al di sopra di ogni cosa, sentirsi onnipotenti, ma vuol dire amministrare la società, cercando giornalmente di far rispettare i doveri, promuovendo il rispetto e la legalità tra i cittadini". Questo è quanto  ha spiegato il procuratore Motta nel corso del suo intervento, sottolineando agli studenti l’importanza di rispettare i propri valori, affinché ogni cittadino mantenga sempre il suo equilibrio senza venir meno alle norme del vivere civile.

“I giovani di oggi non hanno punti di riferimento – ha affermato il prefetto Nicola Prete – e questa è una amara realtà.  Noi non abbiamo bisogno di Il prefetto Nicola Prete-2ricordare chi  è stato Borsellino perché lo abbiamo amato tutti  e sappiamo che grande uomo era; poi, mi vengono in mente: Martin Luter King, Ghandi, John Kennedy e la dimostrazione è che c’è la volontà da parte di qualcuno di distruggere certi sistemi, di assassinare la storia. Finora, però, questa è un’impresa che nessuno ha realizzato perché la libertà di essere sempre noi stessi, di credere in quello che facciamo non può essere abbattuta e per questo non c’è mafia che tenga. Non smettete mai di lottare ragazzi, avete tutte le carte in regola per non farlo.”

Fatti ed esperienze. Svegliare la coscienza che diventa vigile e si dedica ai valori. Solo l’amore e lo spirito di ognuno possono vincere contro la mafia, un fenomeno molto diffuso che bisogna combattere tutti insieme, facendo muro contro muro. A queste parole dell’Arcivescovo, sono seguite quelle del provveditore Melilli che ha salutato gli studenti.

La platea-2Un tocco di colore alla manifestazione è stato dato proprio dai ragazzi che hanno partecipato attivamente all’iniziativa: alcuni facevano parte della band che nei vari intervalli era  impegnata a cantare e a suonare brani relativi al tema della legalità, altri hanno letto testi e lettere dedicate a Paolo Borsellino. A fare da cornice perfetta a tutto questo è stata la consegna della targa dedicata al magistrato e quindi l’intitolazione ufficiale dell’Aula Magna seguita dal canto dell’Inno Nazionale. “Ognuno nel suo piccolo, ognuno per quello che può fare, ognuno per quello che sa.” Tra gioia e commozione, questa massima lanciata da Borsellino sarà per sempre indelebile nel cuore degli studenti del “Giorgi”. (Fotoservizio Gianni Di Campi)

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