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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Il Morvillo era pure il bersaglio più facile

BRINDISI – Più ci si allontana dal giorno dell’attentato, quel 19 maggio che pochi dimenticheranno, più diventa difficile seguire gli investigatori. Ci sono treni di indagini congelate per dare la precedenza assoluta a quella sull’assassino o sugli assassini dell’Istituto professionale Morvillo Falcone. Ci sono capi di Squadre mobili e Digos di diverse questure pugliesi e meridionali al lavoro a Brindisi. Ma non bisogna seguire gli investigatori o tentare di immaginare cosa pensano. Si possono seguire anche altre strade, come quella che nasce da una domanda: la Morvillo era la scuola predestinata, oppure solo la scuola più facile da colpire?

BRINDISI – Più ci si allontana dal giorno dell’attentato, quel 19 maggio che pochi dimenticheranno, più diventa difficile seguire gli investigatori. Ci sono treni di indagini congelate per dare la precedenza assoluta a quella sull’assassino o sugli assassini dell’Istituto professionale Morvillo Falcone. Ci sono capi di Squadre mobili e Digos di diverse questure pugliesi e meridionali al lavoro a Brindisi. Ma non bisogna seguire gli investigatori o tentare di immaginare cosa pensano. Si possono seguire anche altre strade, come quella che nasce da una domanda: la Morvillo era la scuola predestinata, oppure solo la scuola più facile da colpire?

E’ un dubbio come tanti, e si fonda su un presupposto arbitrario, ovviamente. Quello che si volesse colpire la scuola, quel mondo, quel simbolo, per follia, terrorismo, lucida vendetta. Ma via Nicola Brandi, una delle concentrazioni di istituti superiori a maggiore densità a Brindisi, è aperta e chiusa dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco e da quello della Guardia di Finanza. E l’attentatore sarebbe stato a ridosso di studenti, genitori e insegnanti. Piazza Sapri, non molto lontana dal Morvillo? Troppo trafficata, troppa gente nei giardinetti, troppi uffici pubblici, l’ufficio postale, l’edicola, il chiosco bar aperto, i negozi. Il Magistrale? Circondato da popolosi condomini  a 15 metri dal perimetro della scuola, con gente che a quell’ora esce in continuazione. Rischioso muoversi con un ordigno e un cassonetto, in simili situazioni.

L’Itis Giorgi? È sui semafori di accesso al quartiere Casale e dalla parte posteriore c’è la direzione generale della Asl. Forse l’attentatore voleva colpire proprio l’Ipsss Morvillo Falcone, ma in tal caso ha anche avuto dalla sua parte lo scenario di maggiore copertura, quello che hanno ricostruito, misurato, fotografato e ripreso a 360 gradi da lunedì gli specialisti della Scientifica. Con quel chiosco a distanza giusta dal luogo in cui è stata collocata la bomba, per osservare, decidere e mettersi al riparo. Un chiosco chiuso, con videocamere a bassa definizione, un particolare che pare non fosse elemento di preoccupazione per l’attentatore. La scuola più facile da colpire, tra gli istituti secondari della città, separata dal chiosco da un vasto piazzale dove passanti, auto e studenti si diluiscono. Se il Morvillo era la scuola predestinata, tutto era a vantaggio di chi ha organizzato e attuato l’attentato. Quel tipo di attentato.

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