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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Carovigno

Coniugi uccisi in casa: si batte la pista privata, ascoltati parenti e conoscenti

Proseguono le indagini sull'omicidio di Antonio Calò e della Moglie Caterina Martucci. Sequestrato un fucile in casa di un fratello dell'uomo, ma l'arma non sarebbe riconducibile al delitto

CAROVIGNO – Proseguono le indagini sul brutale assassinio del 70enne Antonio Calò e della 64enne Caterina Martucci, i due coniugi uccisi a fucilate nella loro abitazione situata in contrada Canali, a circa un chilometro dalla borgata di Serranova, in agro di Carovigno. L’ipotesi di una rapina finita male è stata scartata fin dalle prime ore. 

La coppia viveva infatti in una casa modesta. Marito e moglie percepivano la pensione sociale e vivevano con i prodotti coltivati nel proprio terreno, dove avevano anche delle caprette e un’oca. Non c’era nulla, insomma, che potesse far gola a una spietata banda di rapinatori. Da quel poco che è trapelato in questi giorni, la pista che si sta battendo è quella privata. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Brindisi, stanno infatti cercando di far luce su possibili dissidi di natura personale che sarebbero sfociati nel drammatico epilogo.

I corpi privi di vita dei due pensionati sono stati ritrovati intorno alle ore 18.30 di mercoledì scorso (1 marzo) da Carmelo Calò, fratello di Antonio. L’uomo non riusciva a mettersi in contatto con il congiunto, con cui aveva un appuntamento. 

Una volta sul posto, ha aperto la porta (chiusa, ma non a chiave) e ha trovato il cadavere di Antonio riverso nella stanza di ingresso.  Quello della cognata si trovava invece nella camera da letto. Da quanto accertato dalle forze dell’ordine, sarebbero stati esplosi almeno tre colpi di fucile: uno ha raggiunto il 70enne; gli altri due, la moglie. La luce era spenta quando Carmelo è entrato in casa. Si presume quindi che l’omicidio sia stato commesso di giorno. Sarà l’autopsia, ad ogni modo, a chiarire l’ora del delitto.

Il sequestro di un fucile

Fin dalla notte dell’1 marzo sono stati ascoltati parenti e conoscenti della coppia. Anche nei giorni successivi sono state raccolte delle testimonianze. Le attività investigative proseguono a ritmo serrato. Non sarebbe riconducibile all’omicidio, però, il fucile da caccia legalmente detenuto che nel pomeriggio di oggi (lunedì 6 marzo) è stato sequestrato presso l’abitazione di un fratello 84enne (non si tratta di Carmelo) di Antonio, residente fra San Vito dei Normanni e Serranova. L’arma è stata condotta in caserma, ma il sequestro, da quanto appreso, non è avvenuto nell’ambito delle indagini sull’omicidio. Il proprietario, del resto, rimasto circa mezzora in caserma, non è indagato. 
 

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