rotate-mobile
Cronaca

“Lavoro con la droga, contrabbando non più: c’è l’Isis, troppi controlli”

Luciano Pagano: “Mi danno marijuana a 800 euro al chilo, a Brindisi sto con due svizzeri. Dalle mail scoperto accordo per un container del valore di 170mila euro

BRINDISI – “Il contrabbando non c’è più in Inghilterra, per vederla buona devi passare dei rischi”. Rischi costituiti da controlli stringenti: “Quei Paesi là, li hanno distrutti per il fatto dell’Isis, è diventata una cosa molto controllata”.

Accertamenti fiscali della Guardia di Finanza

Il retroscena

Le intercettazioni telefoniche e ambientali autorizzate nell’ambito dell’inchiesta chiamata Musa nera, delegata alla Guardia di Finanza, hanno fatto emergere anche il timore di incappare nella rete disposta in chiave anti-terrorismo. Una serie di controlli stringenti che avrebbe notevolmente ridotto il contrabbando di “bionde” e alcol rispetto agli anni passati,  stando a quanto ha sostenuto Luciano Pagano, 43 anni, di Brindisi, finito in carcere ieri mattina. Nell’ordinanza di arresto ottenuta dai pm Milto Stefano De Nozza e Francesco Carluccio viene indicato come il principale artefice delle attività contestate: “contrabbando di sigarette, per almeno 13.500 chilogrammi e di prodotti alcolici per 13.680 chili”, con sottrazione del pagamento delle accise”.

Il costo della droga

La conversazione è stata intercettata il 23 novembre 2016 con un “uomo allo stato in via di identificazione”, incontrato da Pagano in una masseria in agro di Torre Santa Susanna. L’uomo chiede: “Che devi fare con quelle?”. Risposta secca di Pagano: “Marijuana. Ci sono tre ragazzetti che all’epoca lavoravano con me, un poco sbandati”. Il costo a chilo? “A me 800 euro, me la danno”, sostiene sempre Pagano. Prezzo che per l’altro sarebbe stato troppo alto “anche perché stiamo parlando di quintali e devi andare piano con i sacchi”. Poi i suggerimenti su come fare: “Se la tieni da dare in Germania, Austria, la porti e la dai a 1.500, 1.600 per portarla là io dico meglio in Austria e buona notte, perché nel caso ti vanno a prendere devi bloccare tutto là, perché devo rischiare io”. Pagano continua: “Io sto cercando di lavorare a noleggio su Brindisi, hai capito? La vado a prendere là, sennò la devi comprare la marijuana a prendere che costa mille euro”.

droga musa nera bis-2

Il container

Intercettati anche i messaggi “scritti e salvati in memoria” da un brindisino non destinatario di ordinanza di custodia cautelare, il cui nome è riportato nel provvedimento di arresto, “nella cartella bozze dell’account di posta elettronica”. Il messaggio è il seguente: “Ho trovato possibilità di fare chiusura telematica per Malta per l’Italia e la merce che deve rimanere in Italia ho chiesto come eravamo rimasti d’accordo 170.000 euro per container di cui come mi avevi detti 90.000 cost resto di 80.000 a noi due”. Il riferimento, secondo il teorema accusatorio, sarebbe relativo alla chiusura telematica per tir che traportano alcool di tipo vodka.

In tal caso, l’accusa è di aver fornito “false dichiarazioni di esportazioni” attraverso le quali “gli indagati simulavano l’uscita dall’Italia di tabacchi lavorati esteri e prodotti alcolici introdotti nel nostro Paese in regime di sospensione di imposta perché destinati a quelli diversi dall’Unione europea e dopo aver ottenuto – inducendo in errore i funzionari della Dogana – l’attestazione definitiva di uscita dallo spazio doganale europeo, con conseguente svincolo della cauzione, li sottraevano al pagamento delle accise e dei diritti di confine”. In realtà la merce destinata ai Paesi extra Ue era di scarsissimo valore, come lavatrici, carica batteria per telefonini oppure telecomandi per cancelli automatici. Escamotage scoperto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Lavoro con la droga, contrabbando non più: c’è l’Isis, troppi controlli”

BrindisiReport è in caricamento