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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Lettera degli ex Nubile a Emiliano: "La Regione non si dimentichi di noi"

I lavoratori denunciano lo stato di degrado in cui versano l'impianto di Cdr e la discarica di Autigno, siti presso i quali prestavano servizio fino a un anno fa

BRINDISI – Gli ex lavoratori della platea storica della Nubile che fino a un anno fa prestavano servizio presso l’impianto di Cdr situato sulla strada per Pandi e presso la discarica di contrada Autigno rompono il silenzio che da mesi avvolge la loro vicenda, attraverso una lettera aperta inviata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

I lavoratori chiedono che la Task force per le emergenze occupazionali torni a occuparsi del loro destino, manifestando forti preoccupazione per il fatto che al momento non sono previsti interventi di revamping e di bonifica dei due impianti (sempre più in balia del degrado), entrambi sotto sequestro nell’ambito di due diverse inchieste della Procura di Brindisi (quella su un presunto giro di tangenti intorno alla gestione dell’impianto di Cdr portò all’arresto dell’ex sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, e dell’ex amministratore di Nubile, Luca Screti, coinvolto anche, insieme a rappresentanti di Provincia, Comune e Arpa, nell’inchiesta sull’inquinamento causato dalla discarica comunale di Autigno).

Fra poco, fra l’altro, i lavoratori non potranno più beneficiare dell’indennità di disoccupazione. Per questo 26 padri di famiglia sollecitano un intervento da parte del governatore. Di seguito, la loro lettera al presidente Emiliano. 

Lei conosce e siamo certi ricorda molto bene quanto ci è accaduto. A seguito delle vicende giudiziarie che dapprima hanno visto il sequestro della discarica di contrada Autigno e successivamente il sequestro dell'impianto di trattamento Rsu, per noi non vi è stata nessuna continuità lavorativa così come previsto dall'art.6 del Ccnl di categoria, proprio perché causa il sequestro dell'impianto di trattamento Rsu, la società Amiu Bari non è potuta subentrare alla gestione dell'impianto come disposto con ordinanza regionale n.2 del 11/02/16. 

Di fatto per colpe non nostre, che sugli impianti abbiamo dato tutto noi stessi, abbiamo perso il lavoro, “il lavoro che santifica la vita e rende liberi e dignitosi” come anche lei ha affermato. Mentre si è trovato il modo di delocalizzare il trattamento dei rifiuti che prima venivano al nostro impianto, nessuno si è posto la domanda: “Ma gli ex dipendenti, le loro famiglie, che fine faranno?”.

Nonostante i vari incontri in Regione di cui l'ultimo quello del mese di febbraio 2016, con il Dott. Leo Caroli ed l'avv. G. Grandaliano, l'unica soluzione possibile per noi, in attesa della definizione delle vicende giudiziarie, è stata quella del licenziamento collettivo e la richiesta dell'indennità di disoccupazione Naspi. Siamo molto preoccupati perché ad oggi dalle notizie apprese dagli organi di stampa, successivamente alla nascita dell'Agenzia Territoriale Servizi Gestione Rifiuti, constatiamo che per gli impianti presenti nella nostra città e cioè l'impianto di compostaggio, l'impianto di trattamento Rsu e produzione Cdr e la discarica di contrada 
Autigno nessun intervento di revamping e/o bonifica è stato previsto. 

Tale “piattaforma trattamento rifiuti” è costata ingenti somme di denaro pubblico. Per l'impianto di compostaggio nel 2011 sono stati spesi circa 2.500.000 euro per lavori di revamping ed adeguamento, per la costruzione dell'impianto di trattamento Rsu e produzione Cdr spesi circa 7.500.000 euro mentre per la sua manutenzione ordinaria conservativa per dieci anni spesi circa 4.200.000 euro.  Oggi questi impianti risultano essere completamente abbandonati a se stessi ed ormai destinati a divenire vecchia ferraglia ed oggetto di atti vandalici e furti soprattutto per la presenza di cavi elettrici, come già accaduto in passato. 

Egregio Presidente, seguiamo costantemente e con ammirazione attraverso i social network il suo impegno e la sua vicinanza a favore di varie vertenze lavorative e delle emergenze ambientali in atto nella nostra regione, Le chiediamo di non lasciarci soli e di avere anche per noi lo stesso interesse perché riteniamo di essere lavoratori come tutti gli altri.  Inoltre in considerazione del fatto che la nostra indennità di disoccupazione volge al termine, se le è possibile anche attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico, con una nostra rappresentanza, il responsabile della Task Force occupazionale Dott. L. Caroli, verificare eventuali possibilità di un nostro rientro al lavoro. 

Abbiamo fiducia in Lei, abbiamo fiducia nella giustizia che speriamo faccia al più presto il suo corso per permetterci di ritornare al lavoro e ritrovare così la nostra libertà e dignità. 

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