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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Licenziata in tronco lavoratrice modello che aveva lottato contro il cancro

Era tornata al lavoro subito dopo aver combattuto una dura lotta contro una grave malattia , senza neanche chiedere di usufruire dei permessi previsti dalla legge 104. La dedizione e lo spirito di sacrificio mostrato da una dipendente della ditta Basell Poliofilene Italia è stata "premiata" con un licenziamento in tronco, senza preavviso, per "motivi organizzativi ed economici"

BRINDISI – Dopo aver combattuto una dura lotta con una grave malattia era tornata subito a lavoro, senza neanche chiedere di usufruire dei permessi previsti dalla legge 104. La dedizione e lo spirito di sacrificio mostrato da una dipendente della ditta Basell Poliofilene Italia è stata “premiata” con un licenziamento in tronco, senza preavviso, per “motivi organizzativi ed economici”. Stupisce e “ha dell’incredibile”, si legge in una nota del segretario territoriale del sindacato Filctetm, Salvatore Viva, il comportamento mostrato da una delle aziende più importanti del territorio.

Il sindacato è pronto a sostenere la lavoratrice licenziata, una brindisina di 52 anni, nella battaglia legale per veder riconosciuti i propri diritti. Si tratta di una triste vicende, che si innesta fra l’altro nel dibattito sul “jobs act” e sulla riforma dello statuto dei lavoratori che potrebbe interessare anche l’articolo 18: quello che disciplina il risarcimento e l’indennità in sostituzione della reintegrazione in caso di licenziamento illegittimo. 

“L’anomalia della procedura  - si legge in una nota firmata da Salvatore Viva - porterebbe ad immaginare che il lavoratore abbia commesso chissà quale azione riprovevole o dannosa nei confronti dell’azienda, tale da motivare un provvedimento così improvviso e sanzionato in modo così definitivo”. E invece, la 52enne era una lavoratrice modello, che per un quarto di secolo ha servito Basell con dedizione. “E’ a lei – prosegue Salvatore Viva - che viene chiesto con grande ‘garbo’,  con una bella  letterina  di ‘Natale’, di accomodarsi immediatamente fuori dall’azienda perché lei, solo lei, unica lavoratrice su 130 addetti circa,non rientra più nei piani economici ed organizzativi di questa grande azienda”.

Nella nota sindacale viene rimarcato come la 52enne sia voluta rientrare a lavoro il più presto possibile e non abbia mai voluto usufruire della legge 104 “per non sembrare di approfittare della propria malattia”. La malcapitata, negli ultimi due anni, avrebbe inoltre subito pressioni psicologiche da parte dell’azienda, che “la faceva sentire fuori dia giochi, “con l’apoteosi finale di non considerarla nella festa di chi aveva compiuto 25 anni di servizio, senza dare molte spiegazioni”. 

“Questo  - a detta del sindacato – è il benservito per chi ha mostrato attaccamento al proprio lavoro, correttezza ed onestà. Questa è la concreta  dimostrazione di come, noi lavoratori, siamo, per questo tipo di aziende, solo dei numeri e come tali siamo cancellati con una semplice gomma che elimina ogni possibilità dignitosa di lavorare con passione”.

Dopo aver chiuso lo stabilimento di Terni e “aver  già lasciato strascichi a Milano e Ferrara”, dunque, Basell “adesso  - prosegue Viva - toglie la maschera anche a Brindisi”.
“Ma questa Donna, questa lavoratrice – afferma il segretario territoriale di Filctem - non ha nessuna intenzione di mollare e avrà il nostro supporto legale  e morale, con la convinzione  che la giustizia possa darle ragione in merito a questa vergognosa  decisione”.

“Noi della Filctem – conclude Viva - non comprendiamo  più il modus operandi dell’ Azienda, e combatteremo con tutte le nostre  forze  affinchè nello Stabilimento si ripristini un clima di corrette relazioni e un ambiente lavorativo rispettoso della dignità di  tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori”.

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