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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

L'operaio e il padre uniti dallo stesso destino

FRANCAVILLA FONTANA – L’operaio morto stamani a Francavilla è andato incontro allo stesso, tragico, destino del padre. Anche il papà di Angelo Reschi morì all’età di 39 anni (Angelo ne aveva 38), in seguito a un incidente sul lavoro quando il figlio aveva appena un anno.

FRANCAVILLA FONTANA – L’operaio morto stamani a Francavilla è andato incontro allo stesso, tragico, destino del padre. Anche il papà di Angelo Reschi morì all’età di 39 anni (Angelo ne aveva 38), in seguito a un incidente sul lavoro quando il figlio aveva appena un anno. Pochi istanti prima di essere travolto da un getto d’acqua mentre eseguiva dei lavori sulla rete idrica, Angelo, originario di Galatina, aveva parlato al telefono con la moglie. Nel pomeriggio sarebbe dovuto rientrare ad Aradeo per riabbracciare i suoi figli. Ma la sua vita si è spezzata intorno alle 9 e 15 di stamani. La tragedia ha scioccato i residenti di via Barbaro Forleo e delle vie limitrofe. Dipendenti e clienti di una macelleria, di un panificio, dei bar e di altre attività commerciali situate in zona hanno assistito impotenti al dramma. Non hanno potuto fare nulla per salvare la vittima dall’annegamento.

Quel ragazzo lo conoscevano bene. Lavorava lì da qualche settimana insieme a un gruppo di dipendenti della ditta subappaltatrice che stava effettuando i lavori di restyling delle condutture. “Proprio ieri mattina – dichiara una donna che si trovava all’interno di una macelleria nel momento in cui si è verificato l’incidente – mi ero fermata a scambiare quattro chiacchere con gli operai. Li ho presi un po’ in giro mentre mangiavano un panino. ‘Sempre a mangiare state – ho detto loro bonariamente – ma quando lavorate?”. Un’anziana residente ricorda bene Angelo, “i suoi modi gentili, il suo sorriso sempre stampato sulle labbra”. La signora Vita lavorava dietro al bancone della sua macelleria quando si è scatenato l’inferno. “All’inizio ho pensato che si fosse verificato un incidente stradale. Poi ho sentito mio sorella – dichiara Vita – urlare: ‘un ragazzo si sta strozzando, è sprofondato, è sprofondato! Sono uscita da locale e ho visto tanta gente intorno al cantiere. Un giovane correva a perdifiato verso la caserma dei vigili del fuoco. Mio marito ha cercato di aiutare gli operai a estrarre quel poveretto. Io non me la sono sentita di avvicinarmi”.

L’intero isolato si è mobilitato per soccorrere Angelo. Una casalinga residente in una palazzina ubicata all’incrocio fra via Barbaro Forleo e via Papatodaro ha seguito le concitate operazioni di soccorso dal balcone del suo appartamento. “Ho capito che stava succedendo qualcosa di grave – dichiara la francavillese – quando ho sentito gli operai urlare come disperati. Due di essi hanno tentato di afferrare il collega per le braccia. Poco dopo sono arrivati i pompieri. Lo scavo è stato ricoperto dal fango nel giro di pochissimi minuti. All’inizio hanno tentato di svuotare il cantiere con una pala meccanica. Ma non bastava. Solo con l’ausilio di una motopompa sono riusciti a liberare l’area dai detriti. Ormai, però, era troppo tardi”.

Alcune persone hanno tentato di confortare i colleghi di Angelo. Compito arduo. Difficile, infatti, trovare le parole per alleviare il dolore di chi ha visto morire un amico fra le proprie braccia. Uno degli operai, a un certo punto, si è allontanato dal luogo della tragedia e si è seduto su un marciapiede. Con la testa fra le mani, aveva lo sguardo perso nel vuoto. Una signora gli si è avvicinato per chiedergli se avesse bisogno di qualcosa. “No signora, la ringrazio”, ha risposto il ragazzo con tono gentile. Voleva starsene da solo, mentre pensava e ripensava a quei terribili momenti.

Numerosi messaggi di cordoglio, intanto, stanno giungendo in queste ore da parte di rappresentanti delle istituzioni e sindacalisti. L’avvocato Roberto Andrisano, ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Francavilla, responsabile di uno studio legale situato a pochi passi dal luogo della tragedia, si dice “costernato ed affranto che nel 2013 si possa ancora morire di lavoro e sono ancora più sconvolto per il fatto che questo tragico incidente si sia verificato a pochi metri dal mio studio legale. Mai – prosegue l’avvocato - avrei voluto intervenire su simili questioni”.

Le segreterie territoriali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, in una nota congiunta, invitano tutte le stazioni appaltanti pubbliche e private a un’assunzione di responsabilità. I sindacati rimarcano l’importanza di incentivare “la continuità lavorativa in sicurezza, a partire da una migliore organizzazione della presenza dei vari livelli di competenze in tema di sicurezza di lavoro nel territorio, sia per quanto riguarda le istituzioni pubbliche preposte, attraverso un consistente aumento degli organici degli ispettori del lavoro e per lo Spesal, sia per quanto riguarda le aziende, con una maggiore e migliore formazione dei responsabili della sicurezza”. Per raggiungere questo obiettivo, a detta delle organizzazioni sindacali, “basterebbe dare corso compitamente al protocollo per le legalità e la sicurezza negli appalti sottoscritto già nel 2009 in Prefettura”. Il consigliere regionale Euprepio Curto (Fli) e il senatore Pdl Pietro Iurlaro hanno entrambi sottolineato come non sia la prima volta a Francavilla Fontana che si verificano cedimenti o ve n’è la minaccia. Vicinanza alla famiglia anche da parte dell’onorevole Elisa Mariano (Pd).

 

 

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