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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Melissa, migliaia di voci dalle scuole

BRINDISI – Oggi il pensiero va ad un mese fa, a quel tragico 19 di maggio 2012. In quelle ore Veronica Capodieci era sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico da parte dell’equipe medica di Brindisi e Lecce presso l’ospedale Antonio Perrino, per salvarle la vita così come per Azzurra, Sabrina, Vanessa, Selena. La notizia della morte di Melissa Bassi, purtroppo, era già arrivata. Oggi, Veronica che si trova ricoverata nell’ospedale universitario pisano ed è stata operata per la quarta volta.

BRINDISI Oggi il pensiero va ad un mese fa, a quel tragico 19 di maggio 2012. In quelle ore Veronica Capodieci era sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico da parte dell’equipe medica di Brindisi e Lecce presso l’ospedale Antonio Perrino, per salvarle la vita così come per Azzurra, Sabrina, Vanessa, Selena. La notizia della morte di Melissa Bassi, purtroppo, era già arrivata. Oggi, Veronica che si trova ricoverata nell’ospedale universitario pisano ed è stata operata per la quarta volta.

Trenta giorni di dolore e di speranza. Piccoli passi fatti dalle cinque ragazze rimaste ferite il 19 maggio scorso alle 7,42 mentre si dirigevano nell’Istituto professionale per i Servizi sociali Morvillo Falcone di Brindisi insieme a Melissa Bassi che purtroppo è stata ammazzata dall’esplosione delle tre bombole cariche di esplosivo collocate e telecomandate dall’imprenditore Giovanni Vantaggiato, a suo dire per ragioni legate al denaro. Oggi il pensiero va a tutte loro che stanno ancora lottando per passare questo momento che ha segnato la vita di tutti.

Intanto dall’ospedale universitario pisano, fanno sapere i medici che hanno in cura Veronica Capodieci, che stamane, la ragazza è stata sottoposta al quarto intervento chirurgico da quando è arrivata nel centro medico specializzato. L’intervento ha riguardato la ricostruzione della cute della ragazza e inoltre – continuano dalla direzione sanitaria – e potrebbe trattarsi dell’ultimo intervento che Veronica effettuerà a Pisa. “Veronica – dicono dal nosocomio pisano – potrebbe presto iniziare un programma di recupero, con la riabilitazione fisica e psicologica, che la giovane proseguirà sempre nel centro ustioni ma per adesso, se non subentrano complicazioni, la 15enne non dovrebbe subire altri interventi chirurgici”. Una delle buone notizie è che la fiammata ha risparmiato il volto della 15enne. La famiglia Capodieci, compresa Vanessa, che è un’altra delle ragazze colpite nell’esplosione, è accanto alla sorella minore da una decina di giorni, si è trasferita al completo a Pisa, per essere accanto a Veronica.

“E’ già passato un mese. Non sembra possibile, ma il tempo passa così veloce. Ad un mese dal 19 maggio, noi non dimentichiamo”: è ciò che scrive Martina Carpani oggi sul social network Facebook, riportando la frase scritta sugli striscioni che stamattina sono stati calati dagli studenti negli istituti di Brindisi. I giovani di Brindisi e Mesagne (così come quelli di tutta Italia) non dimenticheranno l’attentato che ha distrutto la vita di una loro compagna e fatto tremare le loro, perché a loro sono stati toccati il futuro, i sogni, i progetti, i desideri. I giovani continuano e continueranno a chiedere spazio, non si mischieranno con la politica, ma cercheranno attraverso le loro “idee pulite” di iniziare a costruire un nuovo mondo, un futuro migliore, dalla realtà che è stata toccata con le loro stesse mani, quel maledetto 19 maggio 2012.

A un mese dall'attentato alla scuola «Morvillo - Falcone» di Brindisi, sono centinaia - incastonate tra fiori, stelle, farfalle, bandiere e cuori tricolori - le risposte pervenute dagli studenti di tutta Italia alla lettera che il ministro Profumo ha inviato a tutte le scuole poche ore dopo l'esplosione che ha ucciso, la mattina del 19 maggio, Melissa Bassi. Il ministero le ha pubblicate oggi sul suo sito. Le più colorate sono quelle inviate dagli alunni della Scuola Primaria «G. Colasanti» di Ceprano, in provincia di Frosinone; su un cartoncino le parole di Sara, Luna e Lucrezia; e poi decine di foglietti con quelle di Francesco, Gabriele, Federico, Simone, Mirko, Daniele, Martina, Valentina, Riccardo, Denise, Samantha, Giovanni, Ledion, Miriam.

Non sono solo gli alunni di Ceprano ad aver inviato la propria testimonianza di affetto nei confronti della giovane studentessa scomparsa. A loro si aggiungono gli studenti di Matera, Davide e Tatiana di Pozzuoli, gli studenti del liceo Chiabrera-Martini di Savona, gli alunni dell'Istituto comprensivo «A. Vespucci» di Vibo Valentia, i quattordici bambini della scuola primaria di Vezzi Portio, un piccolo Comune anch'esso in provincia di Savona, i ragazzi della Scuola media statale di Domodossola, gli studenti della Provincia di Catania, i ragazzi della terza media dell'Istituto Pio XII di Roma e gli alunni della Primaria «De Amicis» di Semerate, in provincia di Varese.

E poi c'è Chiara, di 17 anni, che pur ringraziando il ministro per le sue parole, non nasconde la sua perplessità sulle reali capacità delle istituzioni di tranquillizzare gli studenti e renderli sicuri. In ogni caso, è tanta la voglia di «andare avanti», come scrivono gli alunni della II A della Scuola Media di Veroli, in provincia di Frosinone. La proposta, simbolica, di cambiare per un giorno il nome di tutte le scuole d'Italia e intitolarle «Morvillo-Falcone» arriva da Arezzo, dagli studenti del Liceo «Francesco Redi». E così il 26 maggio, a una settimana dall'attentato, l'intestazione del Liceo è cambiata nella home page dell'istituto.

E l'esempio dei ragazzi del «Redi» è stato seguito anche da altri istituti toscani come il Liceo «Città di Piero» di Sansepolcro, l'ISIS «B. Varchi» di Montevarchi, gli istituti «Piero della Francesca» di Arezzo e «Dante Alighieri» di Castiglion Fiorentino, il Liceo Classico Petrarca e l'ITIS «Galileo Galilei» di Arezzo. Ma un enorme drappo con la scritta «Oggi anche noi ci chiamiamo Istituto Morvillo-Falcone» è apparso anche in Veneto, a Rovigo, preparato dagli studenti dell'Istituto «G. Marchesini». Tanto coinvolgimento anche da parte degli studenti della scuola media «A. Vivaldi» di Montegrotto Terme, in provincia di Padova. Da parte loro anche una raccolta firme, un enorme cartellone dedicato a Melissa e una poesia. E ancora, le e-mail dei genitori, come quella di Stefania da Roma e di Cristina da Milano, che racconta di suo figlio, studente di terza media, e della sua volontà di andare a scuola, il lunedì seguente, con un segno di lutto.

Senza dimenticare le lettere e i telegrammi dei tanti insegnanti e dirigenti scolastici, tra cui quella di Clara insegnante proprio di Mesagne, che in un momento così difficile hanno trovato un'ulteriore conferma di quanto importante sia per i più giovani e per il Paese l'impegno profuso ogni giorno tra i banchi. Un lavoro, scrive Brunetta, insegnante di Treviso, nel quale lasciare ai bambini «quanti più semini possibile». E aspettare che lentamente germoglino.

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