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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Morte nella cava, forse la vittima ha sfidato la sorte. Ma si indaga per omicidio colposo

BRINDISI – Un errore di calcolo nei tempi. E' questa, quasi sicuramente la causa della sciagura avvenuta nella cava di Autigno della Semes, in cui ha perso la vita il 47enne di Carovigno Salvatore Di Latte. L'operaio specializzato della Cocebit – impresa dello stesso titolare della cava della Semes, Raffaele Angelo Peciccia, in cui si è verificata la sciagura.

BRINDISI – Un errore di calcolo nei tempi. E' questa, quasi sicuramente la causa della sciagura avvenuta nella cava di Autigno della Semes, in cui ha perso la vita il 47enne di Carovigno Salvatore Di Latte. L'operaio specializzato della Cocebit – impresa dello stesso titolare della cava della Semes, Raffaele Angelo Peciccia, in cui si è verificata la sciagura.

Da quanto hanno ricostruito gli investigatori della squadra mobile - guidati dal vice questore Francesco Barnaba -, sotto il coordinamento del pubblico ministero Giuseppe De Nozza, sembra non fosse la prima volta, negli ultimi giorni, che la vittima – rimasta sepolta sotto una ventina di metri di detriti in seguito all'esplosione di una carica di polvere da mina – si recasse nel sito della Semes (al confine tra Brindisi e San Vito dei Normanni) per raccogliere le pietre giuste per rimettere a posto la sua villetta in costruzione.

Probabilmente – data la sua conoscenza dell'azienda in cui lavorava da quasi quindici anni – lunedì mattina ha pensato di farcela, di riuscire a venire via in tempo prima del grande botto che alla fine lo ha sepolto. La dinamica appare chiara, dopo i numerosi sopralluoghi svolti sia subito dopo l'incidente da parte degli inquirenti, sia di organi ispettivi quali lo Spesal della Asl. In mattinata  la cava ha ricevuto una ulteriore visita da parte degli Ispettori dell'Ufficio minerario. E nessun provvedimento di sequestro della cava è stato disposto dal magistrato inquirente. Ma si indaga sulla base di una ipotesi di omicidio colposo.

Di Latte, travolto da quasi un migliaio di metri cubi (vale a dire almeno altrettante tonnellate) di rocce è stato ritrovato intorno alle 22 di lunedì sera, dopo 7 ore di scavi – condotti dai vigili del fuoco con l'ausilio dei cani cercapersona -, con la gamba destra staccata dal peso delle rocce che gli sono rovinate addosso. Il magistrato ha ritenuto non necessario svolgere l'esame autoptico. I suoi funerali sono gia stati fissati per domani (mercoledì 6 luglio) alla Chiesa Nuova di Carovigno, officerà la messa Don Lillino Vita.

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