Omicidio Saponaro, blindati gli esiti dell'autopsia
BRINDISI – L’omicidio di Gianluca Saponaro potrebbe essere un episodio risolutivo di una anomalia all’interno degli equilibri malavitosi nella zona sud del Brindisino, e non l’apertura di uno scontro tra gruppi rivali. In altre parole, l’eliminazione di un personaggio che stava rischiando di destabilizzare regole e aree di competenza. C’è anche questa possibilità al centro delle verifiche che gli investigatori dei carabinieri stanno conducendo dopo l’agguato della prima serata di sabato a Cellino San Marco, vertice di un triangolo che ne ha altri due a Turano e a San Pietro Vernotico, città di origine della vittima e luogo dove Saponaro stava rientrando quando è stato assassinato.
BRINDISI – L’omicidio di Gianluca Saponaro potrebbe essere un episodio risolutivo di una anomalia all’interno degli equilibri malavitosi nella zona sud del Brindisino, e non l’apertura di uno scontro tra gruppi rivali. In altre parole, l’eliminazione di un personaggio che stava rischiando di destabilizzare regole e aree di competenza. C’è anche questa possibilità al centro delle verifiche che gli investigatori dei carabinieri stanno conducendo dopo l’agguato della prima serata di sabato a Cellino San Marco, vertice di un triangolo che ne ha altri due a Turano e a San Pietro Vernotico, città di origine della vittima e luogo dove Saponaro stava rientrando quando è stato assassinato.
Ieri sera si è concluso l'esame autoptico sul cadavere del 29enne pregiudicato. Gli esiti sono risultati blindati per i giornalisti perchè potrebbero determinare l'esatto scenario del delitto, e quindi confermare alcuni sospetti iniziali e smentire alcune deposizioni raccolte nelle ore successive all'agguato. Sulle dinamiche dell’omicidio continuava infatti ad essere prevalente quella del colpo tirato da un soggetto che si trovava a bordo dell’Alfa Mito condotta da Gianluca Saponaro. Non a caso i carabinieri hanno sottoposto a test Stub una persona – un pregiudicato di Tuturano – che faceva parte del giro di frequentazioni della vittima e che poteva trovarsi sul posto al momento dei fatti. Un esame non ripetibile, lo Stub, e che quindi è stato disposto dal pm Adele Ferraro previa nomina di un difensore da parte del sospettato. Il quale era sino a prima dell'autopsia a piede libero.
La sua versione dei fatti, quella del proiettile partito da un’auto con a bordo sconosciuti, non aveva trovato riscontri importanti: se lui era seduto accanto al guidatore, Gianluca Saponaro, come mai è rimasto illeso, visto che il colpo mortale (che ha centrato il sampietrano sotto l’orecchio destro) proveniva proprio dal lato del passeggero? Ma non è questo l’unico elemento su cui si vanno allargando le indagini, che hanno già all’attivo varie perquisizioni ed interrogatori alla ricerca innanzitutto di un movente.