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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Operazione Aphrodite al porto

BRINDISI - La Polizia di frontiera di Brindisi presenta il bilancio dell’Operazione Aphrodite disposta dalla Comunità europea dal 22 ottobre al 4 novembre, con finalità di raccolta di informazioni sui flussi migratori, “con particolare riguardo alla pressione migratoria nei singoli Stati Membri, alle principali rotte usate dagli immigrati clandestini, le mete di questi ultimi, i paesi di origine, i luoghi di rintraccio ed i mezzi di trasporto utilizzati”. Si tratta di servizi disposti periodicamente. Il porto di Brindisi, in questo scenario, è considerato – assieme ad altri scali adriatici – un punto sensibile per gli spostamenti di clandestini e trafficanti, ma questo è dimostrato anche dalla frequenza con cui vengono intercettati carichi e persone, da parte di un sistema di controllo ormai molto professionale.

BRINDISI - La Polizia di frontiera di Brindisi presenta il bilancio dell’Operazione Aphrodite disposta dalla Comunità europea dal 22 ottobre al 4 novembre, con finalità di raccolta di informazioni sui flussi migratori,  “con particolare riguardo alla pressione migratoria nei singoli Stati Membri, alle principali rotte usate dagli immigrati clandestini, le mete di questi ultimi, i paesi di origine, i luoghi di rintraccio ed i mezzi di trasporto utilizzati”. Si tratta di servizi disposti periodicamente. Il porto di Brindisi, in questo scenario, è considerato – assieme ad altri scali adriatici – un punto sensibile per gli spostamenti di clandestini e trafficanti, ma questo è dimostrato anche dalla frequenza con cui vengono intercettati carichi e persone, da parte di un sistema di controllo ormai molto professionale.

L’Operazione Aphrodite ha comportato un’intensificazione dei controlli alle frontiere su mezzi e passeggeri provenienti da Paesi Schengen, quindi comunitari, ed extra – Schengen (Grecia e Albania).  Centinaia i controlli personali e di autoveicoli, che hanno condotto all’individuazione e al respingimento a Valona di circa 40 stranieri “che tentavano di entrare sul territorio nazionale sebbene privi dei requisiti voluti dalla normativa vigente (scarsità di mezzi economici, documentazione irregolare, inammissibili in territorio Schengen)”. Respinti in Grecia anche una quindicina di clandestini che tentavano di entrare in Italia in parte con documenti falsi, altri completamente privi di ogni tipo di mezzo di identificazione, scovati all’interno di vani ricavati in Tir sbarcati al terminal di Costa Morena.

Ma il personale della Polmare, diretto dal vicequestore Salvatore De Paolis, ha intercettato ed arrestato anche due trafficanti ricercati. Si tratta del bulgaro Mario Tsankov Filev di 43 anni, destinatario di una misura di custodia cautelare in carcere spiccata dal gip di Catanzaro, per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e dell’albanese Desard Agalliu di 37 anni, che a Torino risponde di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

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