In auto con quasi cinque chili di tritolo, ostunese arrestato in Piemonte
Viaggiava a bordo di una Fiat Punto sull'autostrada Torino-Milano con quattro chili e mezzo di tritolo, una bomba a mano, armi e proiettili e quando i carabinieri lo hanno fermato avrebbe risposto: "Andate piano altrimenti facciamo tutti la fine di Falcone". Ma è stato fermato e arrestato. Si tratta del 33enne di origini ostunesi Cristian Impagliatelli
OSTUNI – Viaggiava a bordo di una Fiat Punto sull’autostrada Torino-Milano con quattro chili e mezzo di tritolo, una bomba a mano, armi e proiettili (video) e quando i carabinieri lo hanno fermato avrebbe risposto: "Andate piano altrimenti facciamo tutti la fine di Falcone". Ma è stato fermato e arrestato. Si tratta del 33enne di origini ostunesi Cristian Impagliatelli, residente a Grassino torinese, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. Viaggiava insieme a un 34enne di origini sarde Salvatore Baracca, incensurato, anche lui finito in manette. Rispondo di detenzione di armi da guerra e comuni da sparo e 5 chili di esplosivo, fra tritolo e bombe artigianali.
L’arresto dei due è stato operato dai carabinieri del comando provinciale di Torino e risale all’ultimo weekend di settembre ma è stata resa notizia solo nei giorni scorsi. I due sono stati notati mentre percorrevano di notte la strada ad alta velocità, i militari dell'Arma non hanno esitato a eseguire un controllo più approfondito.
Nel bagagliaio, chiusi in fogli di giornale e sacchetti di nylon, c'erano quattro chili e mezzo di tritolo, una bomba a mano di fabbricazione jugoslava, un fucile a pompa, quattro pistole e 400 proiettili di vario tipo. Le armi e l'esplosivo erano sporchi di fango e il sospetto è che siano stati dissotterrati per essere puliti, preparati e utilizzati per un'azione criminale importante. I due hanno detto di averli trovati per strada, anche se nell'auto avevano una vanga con cui, presumibilmente, li avevano dissotterrati da qualche terreno della zona. Le indagini sono in corso per chiarire la destinazione dell'esplosivo e per accertare se le armi siano state utilizzate in passato per fatti di sangue.