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Cronaca

"Pensavamo a un incidente, poi abbiamo visto altri mezzi in fiamme"

La testimonianza di padre e figlio transitati dalla superstrada per Bari pochi minuti dopo l'assalto al portavalori dell'Ivri

BRINDISI – “Inizialmente abbiamo pensato che un mezzo avesse preso fuoco autonomamente durante la marcia. Poi, quando ci siamo imbattuti in altri veicoli in fiamme anche sulla complanare, abbiamo capito che si era appena consumata una rapina”.

Il signor Lucio Pinto, poliziotto in pensione, e suo figlio Luca, volontario della Guardia costiera, per una manciata di minuti non hanno assistito in diretta all’assalto al portavalori dell’Ivri effettuato intorno alle ore 7,10 di oggi (3 febbraio) sulla strada statale 379 Brindisi-Bari, fra gli svincoli per il Pilone e Rosa Marina. Padre e figlio sono rispettivamente direttore tecnico e presidente di una storica società salentina di karate, la Musokan Karate Lecce. I due, insieme a due atleti, erano in viaggio verso Perugia, dove prenderanno parte al campionato italiano di Karate.

“Giunti all’altezza dello svincolo di Ostuni – dichiarano – a circa 200 metri di distanza abbiamo visto un camion di traverso avvolto dalle fiamme. Abbiamo fatto appena in tempo a svincolare, per immetterci sulla complanare. Abbiamo pensato che il Tir avesse preso fuoco autonomamente. Ma successivamente, sulla strada parallela alla superstrada, ci siamo imbattuti in un altro furgone incendiato”. A quel punto Lucio Pinto, data la sua lunga militanza fra le file della Polizia di Stato, capisce subito che si tratta di un assalto a portavalori. “Più avanti – prosegue l’ex poliziotto – abbiamo visto anche un terzo mezzo bruciato. Non potendo reimmetterci sulla superstrada, abbiamo percorso delle strade interne”. 

E dopo qualche chilometro, una volta superato il punto critico, l’auto della Musokan ha potuto riprendere la superstrada, direzione Perugia. 

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