Anticipazioni di cassa del Comune, brindisini indebitati prima di nascere
Ammonta a 332.555,11 euro (circa 640 milioni delle vecchie lire ) la somma pagata per interessi dal Comune di Brindisi, per aver fatto ricorso per quasi tutto il 2014 all’anticipazione di cassa di 15 milioni di euro da parte del tesoriere. Una somma rilevante rispetto ai 4.483,26 di interessi pagati nel 2013 e a zero euro degli anni 2012, 2011
BRINDISI - Ammonta a 332.555,11 euro (circa 640 milioni delle vecchie lire ) la somma pagata per interessi dal Comune di Brindisi, per aver fatto ricorso per quasi tutto il 2014 all’anticipazione di cassa di 15 milioni di euro da parte del tesoriere. Una somma rilevante rispetto ai 4.483,26 di interessi pagati nel 2013 e a zero euro degli anni 2012, 2011, che pure sono stati anni finanziariamente difficili. Vero è che il testo unico degli enti locali consente il ricorso ad anticipazioni di cassa nei limiti dei cinque dodicesimi delle entrate relativi ai primi tre titoli del bilancio accertate nel penultimo anno precedente, tuttavia deve costituire un provvedimento eccezionale, da utilizzare per far fronte a pagamenti urgenti ed indifferibili, per fronteggiare una carenza temporanea di disponibilità liquide.
La continuità del ricorso a rilevanti anticipazioni di cassa, iniziato negli ultimi mesi del 2013 e proseguito per quasi tutto l’intero anno 2014, rappresenta un sintomo preoccupante, perché mette in luce uno stato di continua emergenza e di precarietà degli equilibri finanziari del Comune, che non riesce a far fronte ai propri pagamenti, con le proprie forze . Una situazione di difficoltà, che evidentemente si è cercato di arginare con la rinegoziazione dei mutui, finalizzata non solo ed unicamente ad abbassare il tasso di interesse, ma anche e principalmente per ridurre la rata annuale da pagare, prolungando l’indebitamento di trent’anni. Con l’effetto perverso di indebitare il futuro dei cittadini che devono ancora nascere, tradendo peraltro l’impegno programmatico di ridurre l’indebitamento del comune, che è invece continuato a crescere anche in questi ultimi anni.
Lo stesso collegio dei revisori dei conti nel parere formulato al bilancio consuntivo 2014, dopo aver rilevato le conseguenze economiche di un eccessivo e prolungato ricorso alle anticipazioni di cassa, ha invitato l’amministrazione ad adottare tutte le misure necessarie per evitarne il ricorso in modo ampio e ripetuto, ma anche ad intervenire sulle cause che l’hanno determinato, in quanto l’anticipazione, anche se contenuta nei limiti previsti dalla legge, costituisce comportamento difforme da una sana e prudente gestione finanziaria. Un invito evidentemente caduto nel vuoto, non tenuto in alcun conto, considerato che l’amministrazione comunale di Brindisi ha inteso continuare a far ricorso a tale strumento, quasi con regolarità e con sempre maggiore impegno economico, prevedendo in bilancio il pagamento di 457.795 euro di interessi per le anticipazioni di cassa, che si sono e si dovranno effettuare nel corso del 2015.
Evidentemente nella insaziabile voracità di questa amministrazione non sono stati sufficienti gli oltre 25 milioni di euro di arretrati recuperati dall’evasione Ici delle centrali elettriche, le maggiori entrate per oltre 5 milioni l’anno rivenienti dalla centrale Enel, le rilevanti somme che si stanno recuperando dall’evasione delle tasse e delle imposte. Un fiume di denaro dilapidato in fretta, senza conseguire effettivi miglioramenti sul fronte del risanamento finanziario, ma anche senza adottare alleggerimenti nella tassazione dei cittadini, diventata per molti assolutamente insostenibile, opponendo sempre la scarsità di quelle risorse economiche , che vengono nel frattempo sperperate per pagare interessi sempre maggiori.
Purtroppo si sente da tempo la mancanza di una sana politica finanziaria, rivolta ad incrementare le riscossioni e ad eliminare gli sprechi, che possa mettere argine alle spese soprattutto discrezionali e superflue, che sembrano connotare questa stagione amministrativa. Ad individuare soluzioni alternative e meno onerose per le casse dell’ente comunale. Una spreco intollerabile, che risulta offensivo nei confronti delle tante famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, a pagare le bollette, le tasse, che potrebbe essere utilizzato per soddisfare le tante esigenze della città e dei cittadini, che si aspettano una amministrazione efficace ed efficiente, che è rimasta ancora una volta confinata nella loro speranza. Di questo passo non ci vuole molto a far saltare il banco.